Perché gli squali uccidono? La verità in un documentario, le immagini inquietanti fanno il giro del web
Eli Roth è il regista che presenterà uno dei docufilm più attesi a livello mondiale: “Fin: la mattanza degli squali”.
Premiato con l’Ischia Docu Award, nell’edizione dedicata al mare e all’ambiente, “Fin: la mattanza degli squali” è il nuovo documentario prodotto da Eli Roth, con la partecipazione e il supporto di Leonardo di Caprio. Arriverà su Discovery + il prossimo 18 luglio e coinvolge produttori esecutivi d’eccezione.
In un periodo in cui la crisi climatica è al centro di ogni dibattito e c’è una forte sensibilizzazione collettiva, Eli Roth ha deciso di puntare i riflettori sulla mattanza degli squali. Si tratta infatti di un fenomeno piuttosto frequente, ogni anno infatti si registrano almeno 100.000 squali uccisi in tutto il mondo. Scopriamo il motivo.
Fin: la mattanza degli squali, il nuovo documentario di Eli Roth
Secondo le statistiche, più di 100 milioni di squali vengono uccisi ogni anno, in gran parte a causa dello spinnamento. Questa pratica consiste nella rimozione delle pinne degli squali, che vengono poi utilizzate per produrre la zuppa di pinne di squalo, una specialità della cucina cinese. “FIN” si propone di documentare cosa si nasconde dietro l’assassinio di milioni di squali e denunciare l’operato delle organizzazioni criminali responsabili della loro decimazione.
Inoltre, il documentario coinvolge due produttori esecutivi d’eccezione: il premio Oscar Leonardo Di Caprio e l’attrice produttrice Nina Dobrev. Di Caprio, da anni impegnato nella lotta al “climate change” e attivista ambientale, ha sposato appieno la causa di Eli Roth e ha voluto sostenere il progetto. L’obiettivo principale di “FIN” è quello di porre fine all’ingiustificato massacro degli squali e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di proteggere questi animali, che svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere in equilibrio gli oceani.
Secondo Eli Roth, “FIN” è il suo film più spaventoso e pericoloso mai realizzato. Il regista ha dichiarato che voleva lanciare un messaggio di speranza e porre fine alla caccia indiscriminata degli squali. Il documentario esplora il problema da tutte le angolazioni possibili. Roth è convinto che, grazie a una campagna d’azione organizzata, si possano attuare i cambiamenti necessari per proteggere queste creature. Negli ultimi anni, il mondo si è unito per salvare altre specie marine. Tra queste compaiono balene, i delfini e le orche, ed è arrivato il momento di fare lo stesso per gli squali.
Roth ha realizzato il docufilm in collaborazione con importanti organizzazioni non profit come Oceana, Sea Shepherd e Wild Aid. Queste organizzazioni si impegnano nella tutela degli oceani, nella salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini. Oltre che nella lotta al commercio illegale di specie selvatiche. Roth si sente onorato di aver potuto collaborare con Leonardo Di Caprio per dare vita a questo documentario. Ciò offre allo spettatore un’occasione unica per conoscere la verità dietro l’uccisione degli squali. Oltre che per prendere coscienza dell’importanza di proteggere questi animali vitali per gli ecosistemi marini.