Ogni settimana ingeriamo questa quantità di plastica: i dati preoccupanti del WWF
L’inquinamento da plastica non solo non si è mai fermato ma sta aumentando, e ormai è ovunque: nell’aria, nell’acqua e nel cibo.
Nonostante siano anni che i Governi invitano a usare e produrre meno plastica, sembra che nessuno abbia intenzione di trovare alternative. Non si sa come mai, ad esempio, esistano imballaggio biodegradabili ma al supermercato i cibi sono per la maggior parte venduti in plastica e polistirolo.
Non si sa come mai, ad esempio, c’è una legge che permette al cittadino di portare il proprio contenitore al supermercato dove far sistemare, ad esempio, carne o salumi, ma nessuno lo fa. Non si capisce nemmeno come mai, nonostante i divieti, si trovino ancora in circolazione piatti, bicchieri, posate in plastica.
Ma le brutte notizie non finiscono qui, anzi, forse siamo solamente all’inizio di un incubo. Anche se dall’oggi al domani non usassimo più plastica, quella in circolazione non si distruggerebbe comunque. E cosa ancora peggiore è che lentamente i grandi pezzi di rifiuti si stanno trasformando in microplastiche. Ecco l’allarme lanciato dal WWF.
Ormai mangiamo la plastica tutti i giorni, ecco la verità che nessuno vuole sentir dire
La plastica non è solamente quella degli imballaggi: c’è nei vestiti, nei cosmetici, in ogni oggetto che usiamo quotidianamente, nei cellulari, e soprattutto questa enorme quantità di inquinante non si può distruggere.
Ad oggi si stima che ci siano almeno 11 milioni di tonnellate di plastica disperse negli oceani, ma questo potrebbe essere il “problema minore”.
Nel mondo il 90% della plastica che produciamo non viene riciclata e finisce in discarica, bruciata o nell’ambiente, trasformandosi in uno degli inquinanti più diffusi e pericolosi sul nostro Pianeta.
La plastica, anche se nel nostro piccolo la gettiamo nei bidoni della differenziata, non scompare mai: si frammenta in pezzi sempre più piccoli, le microplastiche, che alla fine diventano invisibili all’occhio umano, ma che vanno a contaminare qualsiasi cosa, dai paesaggi all’aria all’acqua agli animali e alla fine anche gli esseri umani.
Sempre più studi stanno scoprendo qualcosa di orribile: le microplastiche sono in circolo nei muscoli e nelle carni dei pesci che mangiamo, ma anche nelle verdure, perché le assorbono dal terreno. Le nanoplastiche sono nell’acqua che beviamo tutti i giorni e nell’aria che respiriamo. Ne sono state trovate tracce nel corpo umano, fin dentro le ossa, nel cervello, nei feti.
Il WWF ricorda che ogni persona adulta ne assume in media 5 grammi alla settimana. Nel corso della vita, a questi ritmi, è come se mangiassimo due grandi bidoni dell’indifferenziata, quelli che fino a poco tempo fa si trovavano ai bordi delle strade. Purtroppo se non invertiamo subito questo trend la salute delle persone sarà compromessa, e forse in modo irreversibile.