Perché quelli che sono definiti incendi controllati non fanno male alla Terra? Ecco di cosa si tratta e perché vengono praticati
Oggi la lotta al cambiamento climatico è davvero molto complessa. Ogni giorno ci accorgiamo di piccoli o grandi segnali che la nostra Terra sta continuamente mandando, come in richiesta di aiuto, ma è il caso di dire che sono mandate alle persone sbagliate. Infatti, la maggior parte delle conseguenze del cambio climatico globale sono date dalle azioni umane che, senza freni, stanno portando ad una mutazione rapida del nostro pianeta.
Si assiste ad eventi sempre più potenti, in quanto a fenomeni estremi, come temperature incredibilmente elevate e fenomeni temporaleschi, alluvioni e straripamenti, mai visti nella storia recente. Così come gli incendi, generati sia dalle alte temperature che dalla mano dell’uomo direttamente. Ed esistono anche gli incendi controllati che, a differenza di quelli vili e vigliacchi appiccati dai piromani, hanno uno scopo ben preciso.
Incendi controllati: perché fanno bene alla terra?
In particolare, durante la stagione estiva, non è insolito purtroppo assistere ad incendi di vaste dimensioni che lambiscono le case, provocano talvolta anche vittime sia nella popolazione, ma soprattutto nel mondo animale. Infatti, questi ultimi, sono praticamente intrappolati da questi incendi, che sterminano vegetazione a tutto spiano creando non pochi danni all’ecosistema. Ed esistono poi quelli che sono chiamati incendi controllati.
Incendi controllati, o fuochi prescritti, sono delle pratiche ancora abbastanza diffuse ma che rischiano di sparire nel breve tempo. Non è insolito, infatti, assistere all’appiccamento di un fuoco controllato da parte di personale specializzato, in aree che sono abbastanza soggette ad incendi. Ma come, appiccare un fuoco, dove è possibile che si possa verificare un incendio? Paradossalmente, è così.
Come funzionano
Gli incendi controllati possono aiutare la Terra, in quanto possono arginare anzitempo degli incendi. Infatti, appiccando il fuoco in zone molto secche e che potrebbero favorire la diffusione delle fiamme, si crea una vera e propria linea di fuoco, arginandolo prima del tempo. Si stima che gli incendi controllati, nelle aree più colpite, possano ridurre almeno del 20% il numero degli incendi. In questo modo si riesce a salvare una grande fetta di vegetazione che, anche con un incendio intorno, avrebbe buone possibilità di essere risparmiata.
Allo stesso tempo aiuta a scongiurare la morte di centinaia di animali che si troverebbero intrappolate negli incendi, così come evitare che questi ultimi possano lambire le case vicine. Ma la situazione resta critica: di fatti con l’aumento progressivo delle temperature, e il soffiare dei venti forti, potrebbero provocare sempre di più pericolosi incendi, che ogni anno, soprattutto ogni estate e primavera, costituiscono una vera e propria piaga del periodo, sempre più difficile da debellare. Sia per mano del clima, che per mano (soprattutto) dell’uomo.