Arrivano in Italia i treni a zero emissioni: come funzioneranno e dove ci porteranno

Finalmente anche in Italia arrivano i treni a zero emissioni, dotati di una tecnologia in grado di salvaguardare l’ambiente.

Il treno fin dalla sua nascita ha sempre unito città e paesi differenti, grazie alle sue linee ferroviarie che si ramificano su un vasto territorio. Il primo treno della storia fu realizzato dall’inventore inglese Richard Trevithinck nel lontano 1804. Per la precisione, si trattava di una locomotiva a vapore caratterizzata soprattutto da una forza lavoro meccanica.

Chiaramente, nell’800 la nuova tecnologia ferroviaria era ancora agli albori, quindi i collegamenti erano pochissimi e venivano percorsi con molta lentezza. Ciononostante, fu un punto di svolta che aprì le porte ad un nuovo mondo, nel quale persone e merci avrebbero potuto viaggiare in qualsiasi posto senza interruzioni causati dal traffico e con velocità.

Il treno a zero emissioni in Italia

Prossimamente, sul territorio italiano viaggerà un nuovissimo treno a zero emissioni, che avrà il compito di garantire i vari collegamenti, di renderli più veloci e, soprattutto, di non impattare sull’ambiente e nell’atmosfera terrestre. Infatti, questo innovativo treno sarà alimentato da delle moderne batterie, che sostituiranno i precedenti sistemi di propulsione. In modo particolare, il primo treno a zero emissioni comincerà a circolare dal 2026 sulla linea Altamura-Matera, la quale è gestita dalle Ferrovie Appulo Lucane (Fal). Inoltre, come hanno affermato alla presentazione del progetto, fra circa tre anni entreranno in servizio i primi 5 convogli.

Treno moderno – biopianeta.it

Al grande evento hanno partecipato il ministro del Trasporti Matteo Salvini, l’assessore alla Mobilità della Basilicata e il presidente delle Ferrovie Appulo Lucane (Fal). Tuttavia, i primi cinque treni a batterie sono stati acquistati da Fal a circa 45 milioni di euro, di cui una parte proviene dai fondi del Pnrr e dal programma nazionale infrastrutture e reti Pon-Pac 2014-2020. Per quanto riguarda le caratteristiche, è un mezzo che consuma quanto 30 Suv a motore elettrico, ma può trasportare circa 176-180 persone. Le famose batterie si troveranno nel primo vagone, precisamente nelle vicinanze della cabina: potranno avere un’autonomia di ben 70 km e si ricaricheranno durante le soste nelle stazioni.

Gli esperti affermano che la vita media di queste moderne batterie potrebbe aggirarsi intorno ai 7 anni. Solitamente, i treni attuali hanno una vita di circa 20 anni, quindi se un mezzo a zero emissioni dovesse avere la medesima durata, allora le batterie verrebbero sostituite solamente 2-3 volte nel corso della vita di un convoglio. Naturalmente, questi treni a batterie non devono essere confusi con i treni elettrici a linea aerea di contatto, i quali ricevono l’energia elettrica non da una batteria ma da un sistema di cavi sospesi sulle linee ferroviarie.