Hai avvistato un bellissimo pappagallo verde? Attenzione! In Italia c’è un allarme per questi deliziosi volatili, specialmente in certe zone.
A causa del cambiamento climatico del Pianeta ci stiamo abituando a molti fenomeni stravaganti. Si è cominciato con i cinghiali nelle città, i gabbiani enormi che stazionano nella spazzatura, animali selvatici che scendono a valle dai boschi persino orsi! Insomma l’umanità si è messa d’impegno per sconvolgere gli assetti climatici e questo ha comportato anche un cambiamento nella territorialità di certe specie animali. È recentissima l’invasione di cavallette in Sardegna dovuta alla siccità del territorio proprio per il cambiamento climatico.
Come dicevamo il cambiamento climatico mette a dura prova le specie animali che, ovviamente d’istinto, cercano di sopravvivere; se non riescono più a procacciarsi il cibo nel loro habitat naturale o il clima è talmente cambiato che non gli permetti di vivere nel loro territorio, si spostano. Questo può diventare un problema per noi, dal punto di vista ambientale sicuramente perché sconvolge gli assetti naturali ma anche dal punto di vista economico si presentano dei danni. Lo sanno bene in Puglia dove quest’anno c’è stata un’invasione di pappagalli tropicali!
Perché c’è allarme in Italia per l’invasione di pappagalli? Ecco i danni che questi volatili creano.
La Coldiretti in Puglia ha ricevuto tantissime segnalazione per la presenza di pappagalli tropicali nelle campagne che oltre ad emettere un suono acutissimo e fastidioso, provocano molti danni alle coltivazioni. Tutto è iniziato a Molfetta poi da lì i pappagalli hanno iniziato a muoversi spostandosi nelle citta come Bari e proseguendo nelle campagne fino ad arrivare nell’alta Murgia. Sono i Parrocchetti Monaci che si sono riprodotti velocemente ed hanno occupato molti frutteti, procurando ingenti danni all’economia locale.
Questi pappagalli si nutrono principalmente di frutta: estraggono con la lingua il frutto delle mandorle, attaccano i frutteti mangiando i frutti direttamente dagli alberi; insomma stanno devastando un territorio! La Coldiretti ci dice che gli ettari di terreno dedicati alla coltivazione del mandorlo sono tantissimi, tanto che la Puglia è la regione al secondo posto, dopo la Sicilia, come produttore di mandorle. Immaginerete che il danno economico è veramente notevole.
Senza contare poi lo scempio fatto da altri animali che in questi ultimi anni hanno cominciato a comparire nella regione, come gli storni che attaccano gli oliveti o i cinghiali che scorrazzano nelle coltivazioni. Si dovrebbe pensare di più al cambiamento climatico e alle possibili soluzioni, siamo già in forte ritardo!