Decreto energia, cosa vuole fare il Governo in vista del passaggio al mercato libero
Per parte della popolazione che ancora ha la possibilità di muoversi nel mercato tutelato questa realtà sta per finire e occorre quindi guardare a una transizione che sia agevole
Per questo motivo a quanto pare ci sarebbe allo studio da parte del Governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni un nuovo decreto per l’energia. Un decreto che dovrebbe avere proprio lo scopo di evitare che il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero sia eccessivamente oneroso per le famiglie.
E non è un problema da poco. Perché un terzo degli utenti totali del mercato dell’energia è ancora nel mercato tutelato. Questo significa che circa una famiglia su tre non ha ancora deciso chi sarà il suo fornitore di energia nel mercato libero. E se la decisione non dovesse avvenire rapidamente entro il termine del 10 gennaio prossimo, ne verrà assegnato in automatico uno attraverso il cosiddetto Servizio di tutele graduali. Ma prima o poi occorrerà tutti passare comunque nel mercato libero ed è qui che vuole intervenire il Governo.
Cosa aspettarsi dal nuovo Decreto Energia del Governo?
Passare dal mercato tutelato al mercato libero significa da una parte forse riuscire a trovare anche offerte molto vantaggiose ma dall’altro esporsi contemporaneamente a quelli che sono tutti i cambiamenti repentini del mercato generale dell’energia. L’intenzione del Governo è quindi quella principalmente di creare dei limiti e dei paletti entro cui le offerte e i gestori devono muoversi per evitare il salasso attraverso le bollette.
Secondo quanto dichiarato pubblicamente dal Ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il Decreto Energia è praticamente pronto e va a lavorare su diverse realtà. Per evitare fluttuazioni eccessive, per esempio, oltre alle tutele maggiori per chi passa dal mercato tutelato a quello libero c’è tutta una sezione dedicata alle energie rinnovabili. Quindi all’eolico e al solare.
E in particolare per l’eolico, continua il ministro Pichetto Fratin, si stanno trovando le misure per permetterne lo sviluppo senza che però diventino elementi ingombranti per il paesaggio. È stato quindi per esempio creato già un accordo con il Ministero della Cultura riguardo alla distanza minima degli impianti dai centri abitati mentre per quello offshore si valutano piattaforme, spiega ancora il Ministro dell’Ambiente, che possono raggiungere anche la dimensione totale di 50 km per 50 km.
Da notare poi anche come il Ministro abbia accennato a un decreto ad hoc che arriverà per le cosiddette comunità energetiche rinnovabili, che secondo il Ministro possono arrivare anche a 20 mila in un futuro prossimo. Da ultimo, sempre all’interno del Decreto verrà inserita anche la possibilità da parte dei Comuni di manifestare la volontà di candidarsi come deposito per le scorie nucleari delle eventuali centrali che verranno costruite e inaugurate.