Secondo il centro di eccellenza, le patologie tumorali avranno un ulteriore picco nei prossimi anni: chi saranno le principali vittime
I tumori sono il male del nostro tempo. Nonostante i passi da gigante della ricerca negli ultimi anni, continuano a essere tante, troppe, le persone che si ammalano di patologie neoplastiche e che, purtroppo, spesso non ce la fanno. Oggi arriva anche una ulteriore previsione inquietante: secondo il centro Humanitas nei prossimi 20 anni assisteremo a un nuovo picco di casi.
È vero che di passi in avanti ne sono stati fatti in questi anni, ma ancora di cancro (e, soprattutto, di prevenzione) si parla troppo poco. Oggi è cambiata la consapevolezza dei pazienti, ma sembrano le Istituzioni quelle maggiormente fredde rispetto al problema. Come spesso facciamo, la prevenzione è assolutamente fondamentale per battere il cancro. Anche perché i dati inquietanti che stiamo per darvi derivano proprio da una scarsa attenzione ai controlli ciclici e mirati.
Aumento tumori nei prossimi 20 anni, quali saranno le principali vittime
Una previsione inquietante perché arriva da un centro di eccellenza come l’Humanitas, che da anni si impegna nella lotta contro questo tipo di patologie. Riconosciuto dal Ministero come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), l’Humanitas è punto di riferimento mondiale per la ricerca sulle malattie legate al sistema immunitario, dai tumori all’artrite reumatoide. Humanitas è considerato uno degli ospedali tecnologicamente più avanzati in Europa.
A parlare è Corrado Tinterri, direttore del Centro di Senologia dell’ospedale Humanitas di Milano. Secondo il dottor Tinterri, nei prossimi 20 anni il cancro al seno aumenterà del 20% soprattutto nelle fasce giovanili, che oggi meno se lo attendono e sono fuori dai programmi di screening. Una previsione angosciante su quello che è il cancro più frequente nelle donne: il tumore alla mammella. Solo nel 2022 il nostro Paese ha avuto circa 60 mila nuovi casi. Ma il dato importante è che l’Italia è il primo Paese in Europa per sopravvivenza a 5 e 10 anni, con dati rispettivamente a quasi il 90% e 78%.
Secondo il dottor Tinterri, dunque, questa patologia aumenterà nei prossimi 20 anni essenzialmente perché le donne giovani non effettuano gli screening ciclici e mirati che, invece, per le patologie neoplastiche e tumorali sono fondamentali. Come ben sappiamo, per sconfiggere il cancro è fondamentale avere una diagnosi tempestiva per battere la malattia sul tempo.
Gli studi ci dicono che una grande correlazione è dovuta all’abbassamento dell’indice di natalità nel nostro Paese. La seconda gravidanza media è a 43 anni, un’età che si abbina spesso, purtroppo, alla possibilità di avere un tumore al seno.