Nuovo caso di contagio in Sardegna, si tratta di una nuova malattia infettiva appena arrivata in Italia, probabilmente colpa della zanzara
Siamo le generazioni che hanno vissuto il disagio del Covid-19, le morti dei nostri cari, le sofferenze dei medici con orari di lavoro improponibili, ma anche le strutture piene senza posti. Per quanto abbiamo voluto archiviare ciò che abbiamo vissuto, in realtà è insito in noi come i superstiti delle guerre. Quando si superano situazioni così forti, rimane un pensiero eterno che porta a modificare anche il modo di vivere e pensare. Per quanto l’essere umano ha in seno la capacità di voltare pagina superando anche i disastri e i dolori peggiori, in realtà siamo tutti fortemente sotto shock per quello che ci è accaduto e tutto vorremmo tranne che riviverlo ancora una volta.
La crisi climatica sta portando alla luce batteri e malattie mai conosciute, per via dello scioglimento del permafrost, motivo per cui anche i biologi sono in allerta su quelle che potrebbero essere le malattie del futuro. Tra le fonti principali di nuove infezioni hanno il primato le zanzare. Questi insetti tra una puntura e l’altra sono capaci di passare da un corpo all’altro un’infezione, fino poi a farla viaggiare per interi continenti. Sembra essere questo il caso dell’anziano contagiato in Sardegna.
Il primo caso umano di contagio del virus conosciuto come la Febbre del Nilo. Un uomo di 72 anni di Siamanna, in provincia di Oristano, è stato ricoverato all’ospedale San Martino di Oristano e poi trasferito nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Sassari.
Primo caso di Febbre del Nilo in Sardegna, ma che cos’è e come si trasmette
I medici sottolineano che la situazione è sotto controllo e che le condizioni dell’anziano sono mediocri, monitorato h24 dall’equipe del reparto. Nel mese di luglio erano già risultate positive alla Febbre del Nilo alcune zanzare catturate da una trappola a Torregrande e due cornacchie, abbattute da un cacciatore nello stesso punto nel territorio di Solarussa, questi i dati riportati dall’Ansa che potrebbero essere la spiegazione di quel che è accaduto in Sardegna.
Lo scorso anno, poi, furono ben otto i casi di contagio umano di West Nile nell’oristanese, quattro dei quali sono persone poi decedute. Il virus si trasmette quindi da animale a uomo ma nell’80% dei casi dà luogo a forme asintomatiche, nel 20% causa sintomi simili a quelli influenzali (febbre, mal di testa, nausea e vomito) e in una percentuale inferiore all’1% provoca encefaliti o meningoencefaliti. In sostanza non si tratta di un allarme che potrebbe essere minimamente paragonato al Covid-19 e non sarebbe neanche giusto farne allarmismo.