Da una comune cittadina è arrivata una notizia inaspettata per il bene dell’ambiente: i pannelli fotovoltaici possono essere riciclati
Oggi il fotovoltaico è fondamentale per riuscire a creare un mondo a zero emissioni entro il 2050. Ma qual è l’origine di questa straordinaria tecnologia? A prima vista un pannello solare appare come una recente invenzione, proprio per la sua grande tecnologia. In realtà, è un’idea antichissima: il primo fu realizzato addirittura nel lontano 1700 in Svizzera, dopo aver inventato il collettore solare piatto.
Per la precisione, si trattava di un apparecchio in legno con un rivestimento in sughero, formato da vari strati di vetro. Il suo obiettivo era assorbire i raggi solari, affinché la temperatura interna raggiungesse i 109°C. Nel 1799, invece, gli studi di Alessandro Volta fecero compiere al fotovoltaico un altro importante balzo in avanti.
Pannelli solari riciclati: i dettagli di un’ulteriore svolta tecnico-scientifica
Recentemente, nella città di Yuma in Arizona (Stati Uniti) è nata un’idea che potrebbe rivoluzionare il settore del fotovoltaico mondiale: il riciclo dei pannelli solari. In modo particolare, nel cuore del deserto di Sonora, nelle vicinanze della Baja della California, esiste un’azienda chiamata We Recycle Solar, e il suo scopo è riciclare proprio i pannelli fotovoltaici. In realtà, è un lavoro piuttosto raro nel mondo, ma le proiezioni per il futuro dicono che diventerà presto un mestiere abbastanza comune, poiché la strada intrapresa da molti paesi è quella della salvaguardia dell’ambiente.
Infatti, per non inquinare l’atmosfera molte persone stanno installando i pannelli solari, ciò significa che entro qualche anno il pianeta si riempirà di questi tecnologici apparecchi. Inoltre, in questo momento molti pannelli fotovoltaici stanno terminando la propria vita operativa, che di solito dura tra i 20 e i 30 anni, quindi se si riuscisse a riciclare questi pannelli “anziani” si risparmierebbe una montagna di soldi in tutto il mondo e, di conseguenza, si produrrebbero meno rifiuti.
Tuttavia, secondo uno studio accurato, entro il 2030 potrebbero esserci circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti proveniente dal fotovoltaico. Se non si espandesse il nuovo mestiere che ricicla i pannelli solari, entro il 2050 ci sarebbero più di 200 milioni di tonnellate di rifiuti. Naturalmente, il mondo può essere salvato installando pannelli solari o costruendo auto elettriche ma, al contempo, queste nuove tecnologie produrranno molti rifiuti e aumenteranno la domanda di energia.
Quindi, l’obiettivo è produrre molta più energia elettrica in modo pulito e riciclare tutto ciò che è possibile. Pertanto, l’azienda di Yuma cerca di risolvere questo problema riparando i pannelli solari “anziani”, sostituendo anche dei pezzi non più funzionanti, affinché possano essere nuovamente rivenduti.