La ricerca continua a fare passi da gigante, ecco il super materiale che riesce a durare tanto pur restando ecologico
L’attenzione degli ultimi decenni è volta sulla ricerca di nuove tecnologie che possano favorire lo sviluppo di materiali ecosostenibili, di facile riproduzione, con minime emissioni dannosi e assolutamente riciclabili, nonché durevoli nel tempo.
La necessità non è solo quella economica di abbattere i costi di produzione volgendo lo sguardo a prodotti di massa, bensì rinunciare allo spreco ed evitare che si renda il pianeta una discarica piena dei rifiuti. Per questo alcuni materiali sono considerati – per tale scopo – più “nobili”. Essi, infatti, a differenza della plastica e di altri materiali derivati dal petrolio sono amici del pianeta, grazie al fatto che avrebbero proprietà inquinanti minori.
Uno di questi è sicuramente il vetro. La scelta eco di chi vuole sostenere il pianeta senza inutili sprechi è quella di sostituire la plastica con contenitori di vetro e prodotti monouso in packaging di plastica con altri che permettano la possibilità di utilizzare il proprio imballaggio di vetro riciclato. Un esempio? I detersivi alla spina, proprio il modus operandi giusto per evitare di acquistare e buttare, buttare e acquistare flaconi.
Ecco il nuovo vetro resistentissimo, proprietà e funzionalità
Arriva direttamente dai ricercatori della Penn State University l’invenzione di quello che è stato denominato come “lionglass”, un materiale assolutamente iper-resistente che supererebbe di gran lunga le caratteristiche di resistenza del normale vetro.
“Less is more”, calcare e soda eliminati dalla consueta filiera del vetro per permettere la creazione di un nuovissimo materiale. Non solo, la lavorazione non prevede il raggiungimento di 400° gradi bensì di 300° con la possibilità di scendere con il livello delle emissioni dannose per il nostro pianeta.
Abbassando la temperatura di fusione del vetro non si va a perdere in resistenza, anzi. Il lionglass sarebbe in grado di reagire meglio alle rotture, tanto da non soccombere ad un carico di forza da 1 chilogrammi da parte di un “penetratore diamantato Vickers” (considerando che il normale vetro crepa sotto lo 0,1 chilogrammi di forza).
Proprio la resistenza e il punto di rottura è la qualità da tenere sotto occhio del vetro in generale, perché ciò che farebbe “crepare” il vetro sarebbero proprio delle microfratture. Queste ultime, a lungo andare, porterebbero a fratture. La ricerca sul vetro è fondamentale non solo in ambito automobilistico, architettonico, bensì in quello medico. Ad esempio per alcuni farmaci come i vaccini. Un vetro più resistente permetterebbe maggiore impiegabilità, minor dispendio di energia e nei trasporti.