Avete mai sentito parlare del basilico giapponese o cinese? Utilizzato nella cucina orientale e coltivato in Cina, Giappone e Corea.
Lo Shiso, chiamato anche basilico giapponese o cinese, è una erbacea annuale, coltivata in Cina, in Giappone e in Corea. Le sue foglie sono molto particolari, dentellate e appuntite. Ed ha una struttura simile a basilico. Il suo aroma rimanda all’anice, per poi sfumare verso la melissa. Il suo nome antico e originale è jyuunin, che, letteralmente, significa dieci anni, perché, secondo la tradizione, le sue proprietà favoriscono l’allungamento della vita di dieci anni.
Il basilico giapponese, si presenta come una pianta che può essere utilizzata per diversi scopi. Non solo, quindi, come pianta aromatica in cucina, ma anche come medicinale, per curare vari disturbi e persino come ornamento. Ciò che la accomuna al basilico, a parte la struttura, è il modo in cui viene coltivata in botanica. Non necessita di particolare attenzione, con annaffiature non abbondanti ma regolari. Ciò che suscita interesse nello Shiso, sono le sue proprietà.
Shiso: il basilico giapponese con varie proprietà
Lo Shiso è una pianta colma di proprietà nutrizionali, infatti viene utilizzata come alimento. Ricco di minerali, tra i quali: ferro, calcio, fosforo, potassio e contiene vitamine A, C e B2. La A favorisce la vita, la C ha un effetto positivo sul sistema immunitario e previene il cancro, mentre la vitamina B2 cura l’emicrania e rimuove dei patogeni dal sangue. Lo Shiso regola i livelli di colesterolo nel sangue, grazie all’acido linoleico, che abbassa la colesterolemia.
Anche nel campo erboristico, il basilico giapponese, si presta molto bene, grazie alle sue foglie, che vengono utilizzate come rimedio contro piccoli disturbi. È una cura per la tosse, per il raffreddore, la febbre e i problemi cutanei. Inoltre, le foglie di Shiso, sono indicate per problemi di digestione e di diuresi. Lo Shiso è anche un aiuto per la depurazione dell’intestino e, se assunto come tisana, è consigliato nei casi di intossicazione alimentare.
La medicina orientale si affida a questa pianta come medicina per le emicranie, i dolori addominali e la nausea. È antinfiammatoria, antisettica ed espettorante. Ci sono due varietà, a foglia rossa o a foglia verde; dalle nostre parti, è più comune come Shiso rosso. Proprio quest’ultima varietà è costellata di sostanze antiossidanti, utili per prevenire l’invecchiamento cellulare e mantenere la pelle in salute.
Questa pianta viene utilizzata nella cucina, specialmente nelle ricette orientali. Le foglie vengono consumate fresche o anche essiccate. È comune abbinare lo Shiso al riso, alle marinature, al sushi, al sashimi e alle bevande, da infusi a cocktails e distillati. Appartiene alla categoria delle piante yin, perciò amato anche dalla cucina macrobiotica.