Attenzione alla carne di salmone, ci sono tantissimi motivi perché tu dovresti pensare due volte prima di acquistarla e consumarla.
Il salmone è senza dubbio uno dei pesci più apprezzati e amati dagli italiani e non solo. Mentre esteticamente non viene considerata parecchio, è dal punto di vista culinario che questo incredibile abitante dell’acqua splende su tutti. Diventando senza ombra di dubbio uno degli elementi preferiti di alcuni piatti ricchi e saporiti, accomunando chef stellati di altissimo livello e cuochi della domenica.
Il salmone è sinonimo di qualità, di eccellenza, di ricercatezza. Le sue carni grasse e gustosissime sono perfette per una serie di ricette potenzialmente infinita. Dalla semplicissime pasta in bianco al salmone, regina delle feste in famiglia e di alcune ricorrenze da festeggiare, arrivando ai filetti di salmone al pepe verde che propongono alcuni cuochi di altissimo livello.
Salmone da allevamento, ecco perché non comprarlo
Proprio per la texture e il gusto potente delle sue carni, il salmone è un ingrediente fondamentale di tante ricette e tante cucine, e diventa uno dei primi candidati alla cucinata quando ci si appresta a preparare un piatto di mare. Tuttavia non è solo ora quello che luccica, e la domanda enorme di questo buonissimo pesce ha prodotto degli effetti parecchio indesiderati e assolutamente abominevoli.
Come sappiamo, l’uomo è tutt’altro che capace di controllare i propri istinti ed avere un approccio che sia ecosostenibile e rispettoso dell’ambiente. Con la domanda di salmone che aumentava, ecco che ha massificato il sua produzione, distruggendo ogni principio etico, morale e sostenibile dietro la sua produzione in serie.
Quando siete al supermercato dovreste evitare il più possibile di acquistare salmone di allevamento, soprattutto se non cresciuto qui in Italia. La situazione è davvero drammatica per quanto concerne il ciclo vitale di tantissimi di questi pesci in buona parte degli allevamenti intensivi del pianeta.
Spesso i pesci sono tenuti in vasche piccolissime, che contano anche migliaia di esemplari, che non riescono a muoversi bene per tutta la loro breve vita. A causa dell’affollamento e delle scarse condizioni igieniche per le vasche, ecco che tutta la vita della maggior parte di questi esemplari è passata vivendo tra i propri escrementi. Che inevitabilmente finiscono anche nel cibo che ingeriscono. Non solo, spesso il mangime con cui vengono nutriti contiene scarti di carne di maiale e di bovini, che costa pochissimo.
Ricordiamo inoltre che l’UE ha cambiato il regolamento per il salmone d’allevamento norvegese, permettendo al paese scandinavo di usare più grandi quantità di endosulfunano, un insetticida chimico nocivo. E infatti è sconsigliato alle mamme norvegesi di dare dosi eccessive di salmone ai loro bambini, perché potrebbero esserci danni cerebrali. Occhio quindi al salmone: meglio quello selvatico.