
Squali, a rischio esistinzione: eppure sono in forte aumento gli avvistamenti in Italia - Biopianeta.it
Gli effetti del cambiamenti climatici stanno portando molti animali a rischiare l’estinzione. Il WWF lancia un altro allarme
La speranza è che non abbiamo distrutto tutto, che si possa ancora con una netta inversione a “U” tornare sulla retta via, cercando di salvare un pianeta, il nostro, completamente modificato negli ultimi anni, trasformato in qualcosa di assolutamente negativo, proprio a causa del cambiamento climatico.
Colpa dell’essere umano, ovviamente, le variazioni delle temperature e dei modelli meteorologici, imputabili essenzialmente alla combustione di combustibili fossili (come il carbone, il petrolio e il gas) che produce gas che trattengono il calore. Ora queste variazioni si sono moltiplicate e sono sotto gli occhi di tutti.
Senza allontanarci troppo dall’Italia, giugno è stato un mese in cui sembrava di stare ai Tropici: violenti acquazzoni, vere e proprie bombe d’acqua. Due sole stagioni: un’estate non più come eravamo abituati a vederla, e quella invernale, di nome ma non di fatto.
Gli avvistamenti si moltiplicano a vista d’occhio
Se il clima non è più quello di una volta e non esistono più le mezze stagioni (purtroppo una frase retorica quanto mai d’attualità), il WWF continua a lanciare messaggi preoccupanti sugli animali presenti sul nostro pianeta, molti dei quali a rischio estinzione, come gli squali. Paradossalmente, però, quest’anno si segnalano molti avvistamenti sulle coste italiane.

In Sicilia è diventata quasi un’abitudine vederli a poche miglia dalle coste, in cerca di cibo, soprattutto a Palermo e Messina. Avvistamenti nel Salento, a Capri, Ischia e a Procida. Avvistamenti anche dalle parti di Livorno. Un autentico paradosso ascoltando l’alert del WWF. “I dati scientifici ci raccontano che al netto dell’aumentare degli avvistamenti, nelle nostre acque gli squali sono in diminuzione continua – spiega Alessia Bacchi, specialista del Team Mare del WWF Italia, in uno stralcio di un’intervista all’ADN Kronos. Nel Mediterraneo sono presenti 73 specie diverse di questi esemplari e oltre la metà, ben il 58%, rischia di scomparire”.
Ma cosa ha portato gli squali, molti dei quali innocui e per niente aggressivi come la verdesca, a spingersi così vicino alle nostre coste? Certamente il riscaldamento globale e la pesca eccessiva sono due componenti importanti: potrebbero venire a procacciare cibo, magari accoppiarsi, oppure semplicemente sono feriti e cercano zone tranquille dove rifugiarsi o morire. In ogni caso è un alert da ascoltare sia per un problema nel presente (provate a trovarvi voi davanti a uno squalo) sia per ciò che potrebbe accadere a breve termine, la distruzione del pianeta Terra.