Si possono creare creme solari in casa? Fai molta attenzione a ciò che stiamo per dirti
Cosa contiene una crema solare, e perché non è una buona idea autoprodurla in casa?
Sempre più persone negli ultimi anni si sono date agli “spignattamenti”: gli ingredienti sono facilmente reperibili e il processo è molto divertente, quindi perché non autoprodursi dei cosmetici in casa? Ciò permette anche di personalizzare le formule, mettendo la nostra firma su saponette, scrub, ma anche creme per il viso, idrolati, oleoliti, deodoranti.
Con l’arrivo dell’estate, se sei solito autoprodurre i tuoi cosmetici, avrai avuto la tentazione di cercare qualche formula adatta ad una crema solare. Beh, questa è una cattiva idea: purtroppo dovrai sciacquare i tuoi beaker e mettere da parte la bilancia, perché non c’è modo di verificare l’efficacia di una crema solare fatta in casa.
La protezione dai raggi solari
Una crema solare ha il compito fondamentale di proteggere la nostra pelle dai raggi UVA e UVB: se esposti troppo a lungo a questi raggi, la nostra pelle ne soffre le conseguenze negative. In particolare, i raggi UVA provocano macchie ed ustioni a seguito di reazioni fotosensibilizzanti, oltre ad una degenerazione delle fibre elastiche della pelle; i raggi UVB sono quelli responsabili dell’abbronzatura, ma sono anche quelli che provocano eritemi ed ispessimento dello strato corneo.
L’esposizione solare, quando eccessiva e non protetta, può portare alla formazione di neoplasie come basaliomi e melanomi, aumentando la presenza di radicali liberi nel nostro organismo, i quali danneggiano le cellule e possono portare a formazioni tumorali.
Certo, il web è pieno di ricette di creme solari DIY che promettono efficacia e sicurezza, al pari delle loro controparti “verificate” sugli scaffali di supermercati e farmacie. Questa promessa deriva dall’inclusione di ingredienti come l’olio di sesamo o l’ossido di zinco: il primo del tutto naturale e ricco di proprietà per la pelle, con un SPF pari a circa 4; il secondo, invece, ingrediente base per le paste lenitive.
Addirittura si legge del bicarbonato di sodio, che tra i suoi mille usi e proprietà avrebbe anche quello di proteggere la pelle dalle scottature. Qualsiasi sia il filtro solare che scegliamo di includere nella nostra ricetta, tra le tante alternative disponibili sul web, ed in particolare su Pinterest, la maggior parte non offre una protezione adeguata: lo conferma uno studio pubblicato sull’Health Communication Journal.
Filtri fisici e chimici, e i test di laboratorio
Ciò che viene incluso nelle nostre creme solari homemade sono principalmente filtri fisici o riflettenti, che sono quelli che riflettono la luce solare. Tra i filtri fisici, il già citato ossido di zinco, ma anche caolino e magnesio carbonato. Nelle creme da banco, invece, i filtri UVA e UVB sono filtri chimici, ovvero molecole organiche complesse, che riescono a modificare la lunghezza d’onda dei raggi solari trasformandoli in raggi luminosi innocui per la pelle.
Il motivo per cui dovresti evitare di autoprodurre i tuoi solari è che la loro efficacia non è testata in laboratorio: non è possibile essere certi dell’efficacia di una formulazione fatta in casa senza sottoporla a verifiche. In laboratorio, sofisticate attrezzature riescono a valutare fino a che punto i filtri solari riescono a riflettere o modificare i raggi UVA e UVB, ed è un’operazione impossibile da fare in casa. Spalmandoci la nostra crema fatta in casa ci stiamo esponendo al rischio di eritemi, scottature, e anche peggio!
Scegli una crema adatta al tuo fototipo e tieni la tua pelle al sicuro: affidati sempre a prodotti certificati. Se ti piace sperimentare, sperimenta con tutto il resto ma non con la tua salute!