Moda Sostenibile

Shein finisce di nuovo nella bufera più totale: cosa è successo ora

Il colosso cinese Shein cade in un’altra vertiginosa polemica: oltre allo sfruttamento anche gli inganni, ecco cosa sta succedendo non troppo lontano dall’occidente

Shein è stato uno dei marchi di fast fashion che hanno avuto la crescita più grande in questi ultimi anni. Nasce in Cina e poi man mano si espande a livello globale. Sono state diverse le inchieste su questo marchio, a insospettire fin dall’inizio, infatti, era come potesse riuscire a mantenere dei prezzi così bassi, abbattendo la concorrenza dell’intero settore. La risposta vien da sé, ma i dati hanno appurato che in fondo non ci si è sbagliati a pensar male. Le inchieste sul marchio hanno portato in vita informazioni raccapriccianti sulla condizione dei lavoratori nelle fabbriche.

Pagati una miseria, orari di lavoro improponibili in condizioni del tutto estranei alla carta sui diritti umani. L’occidente così ha aperto una vera e propria campagna di propaganda contro il brand in questione. I social sono stati lo scenario migliore per cercare di far venire fuori la verità sul marchio, soprattutto parlando della pericolosità di alcuni materiali con cui sono tessuti i prodotti: sono risultati tossici oltre le medie stabilite dall’Europa, eppure Shein continua a riuscire a vendere anche nei nostri territori.

La risposta di Shein alle accuse e la ricaduta: pioggia di critiche sull’azienda cinese

Shein di risposta ha permesso a tutti coloro che avessero un profilo che parlasse di moda di diventare influencer. Questa tecnica ha fatto sì che ragazze di tutto il mondo pur di iniziare a collaborare con qualche brand si sono proposte per sponsorizzare il marchio ricevendone in regalo abiti e sconti. Tutto ciò ha permesso a Shein di espandersi a macchia d’olio, complici anche i prezzi davvero stracciati. Dopo una prima campagna aperta a tutti, il marchio ha deciso di ingaggiare milioni di euro in personaggi famosi (per esempio in Italia anche Belen).

Shein cerca di truffare i consumatori? Ecco cosa avrebbe fatto
shein, la nuova truffa – (Credits: Instagram @Shein_it) – biopianeta.it

In questo modo il brand si è riuscito a comprare la reputazione facendo indossare gli abiti a persone molto stimate ma dall’altra parte le denunce sono continuate. Grazie ad esse infatti il marchio si ritrova nei guai. Per smentire tutto ciò che è stato detto sulla condizione dei loro dipendenti, Shein ha deciso di regalare un viaggio da sogno compreso hotel di lusso a un gruppo di influencer famose, che poi avrebbero riportato l’esperienza sui loro canali. Sono state invitate in una fabbrica per vedere le condizioni dei lavoratori.

Sono arrivate però le smentite del web che a quanto pare ha scoperto che l’azienda pur di ripulirsi ha deciso di mettere su uno stabile fittizio per far credere che fosse lì che realmente lavorassero i dipendenti. Anche diverse influencer si sono poi scusate per aver dato queste informazioni, ammettendo di non essersi informate abbastanza sull’azienda. Da qui è riesploso l’attacco mediatico all’azienda, ma sarà difficile che Shein sconti davvero le sue colpe.

Claudia Manildo

Giornalista pubblicista e content editor, sono laureata all’Università di Siena in Comunicazione e all’Università di Parma in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivere, oltre che un lavoro, è una missione quotidiana. Sono editor e correttore bozze freelance e nel tempo libero recensisco libri. Appassionata di sociologia e di interazione uomo-macchina, nel 2022 ho pubblicato il mio primo saggio per deComporre Edizioni.
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