Inquinamento

La crisi climatica è dettata anche da quello che mangiamo | Ecco lo studio che ne spiega i dettagli

C’è un collegamento tra quello che mangiamo a tavola e la crisi climatica che stiamo attraversando? A quanto pare sì.

Di recente è stato realizzato uno studio che aveva come prerogativa principale proprio questa domanda. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Food ed ha visto come protagonisti degli esperti da tutto il mondo con a capo l’Università dell’Illinois. Assieme alla stessa c’è anche un po’ di Italia con la divisione Statistica della Food and Agricultural Organization, conosciuta anche come FAO, della città di Roma.

Il recente studio ha sottolineato come, strano a credersi, eppure è cosi, l’industria alimentare abbia una sua fetta di responsabilità nella crisi climatica, comportando un impatto ambientale non indifferente. Tale impatto, addirittura, secondo quanto pubblicato sulla rivista, andrebbe a mettere in crisi i polmoni della Terra. A questo punto, dopo una simile premessa, sembra doveroso capire il nesso tra cibo e crisi del clima.

Allerta crisi climatica: molto dipende anche da quello che mangiamo, lo studio

I ricercatori che abbiamo menzionato poco prima arrivano direttamente da due atenei, ovvero dall’Università di Groningen e dall’Università di Birmingham. In maniera particolare, gli stessi si sono chiesti quale fosse l’origine delle emissioni che contribuiscono all’aumento della temperatura sulla Terra. Oppure, un’altra domanda interessante riguarda quali siano le produzioni alimentari che hanno un impatto maggiore e quali siano i Paesi maggiormente responsabili.

Possiamo dire che ci sono state alcune risposte davvero molto interessanti. Infatti, secondo i ricercatori il consumo di carne di manzo è tra i principali responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra. Assieme ad essa ci sono anche i latticini. In maniera particolare, questo deriva da paesi che stanno attraversando una grande fase di sviluppo come la Cina e l’India.

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Sembrerà ancora più strano, ma a quando pare proprio da questi luoghi arrivano maggiori emissioni di anidride carbonica, ma anche di metano, del monossido di azoto degli idrofluorocarburi. Tra l’altro, con l’aumento della popolazione ed il consumo sempre più elevato di alimenti sono i principali fattori che contribuiscono alla crisi climatica.

L’Italia e le possibili soluzioni

Interessante è anche dare uno sguardo a cosa succede in Italia. Nel nostro paese c’è una grande produzione di origine animale che produce circa il 57% delle emissioni globali. Tenendo conto dei dati di Our World in Data, nel nostro Paese si consumano più di 110 mila chili di cibo di origine animale ogni anno. Tra l’altro, l’altra cosa interessante da notare è che esistono paesi con una popolazione inferiore rispetto alla nostra, come il Portogallo e la Francia, che comunque consumano maggiormente i prodotti di origine animale.

A quanto pare, però, ci sarebbe un modo per fermare quanto spiegato in queste righe. Bisognerebbe ridurre il consumo di carne rosse e mangiare più proteine di origine vegetale, in questo modo non solo di riducono le emissioni, ma si evitano anche seri problemi di salute come l’obesità, prima fra tutti, e le malattie cardiovascolari. Tra l’altro, bisognerebbe mangiare più frutta e verdura, evitare cibi elaborati, carne e latticini.

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