Salute e benessere

Bere vino o alcol: c’è a chi piace e a chi no, ma perché? I motivi non sono affatto quelli che pensi tu

Il fascino di un drink ha un’aria irresistibile per molti uomini. Le conseguenze però si differenziano notevolmente

Vino e alcolici sono dotati di poteri in grado di trasformare chi li assume. Alcuni, appunto, li evitano accuratamente, timorosi di perdere il controllo di sé. Questi ultimi sono in buona parte dediti al lavoro, cui dedicano quasi tutte le energie di cui dispongono. Le loro giornate sono pianificate in modo sistematico. L’alcol immetterebbe nel loro mondo un fattore di caos, di piacere, stravaganza e imprevedibilità che invece altri amano procurarsi, pur a volte pagandone gravi conseguenze.

L’alcol è diabolico per la religione, causa di malattie per i salutisti, vizio per chi ha un forte senso morale, tuttavia è delizia raffinata per i cultori della migliore cucina. Trasforma e si trasforma, appunto come l’antico dio Dioniso. E’ sempre diverso e cambia natura e qualità secondo il Paese d’origine, l’età, il periodo storico e lo stile di consumo. Sarebbe errato quindi associare tutti i cultori di Bacco alla stessa follia momentanea. Bere piace per i motivi più disparati, e dà effetti notevolmente diversi, anche inimmaginabili.

Un drink in più, assieme ad altri fattori, ti cambia completamente

Il famoso santo bevitore di Joseph Roth, tenero e commovente testimone di miracoli, vagabondo d’animo buono dalla vita straziata, delibava Pernod, un vino francese. Se, ancor giovane, avesse alzato bicchieri di superalcolici, sarebbe diventato probabilmente aggressivo.

gli effetti dell'alcol, le nuove ricerche
I veri effetti dell’alcol – Biopianeta.it

Proprio come succede a molti ragazzi, secondo uno stile di consumo che si è diffuso negli ultimi anni. Chi invece si lascia conquistare dal vino o dalla birra, nella tranquillità domestica, per lo più ottiene il desiderato rilassamento.

Gli scienziati tentano da tempo di risolvere il mistero dell’alcol, senza riuscire a svelarlo. La chimica è impotente, da sola, a dare risposte. Gli effetti del bere, appunto, si associano ad altri importanti fattori e ne vengono modificati in modo decisivo. Uno degli studi più importanti è quello del Public Health Wales NHS Trust a Cardiff, nel Regno Unito, e del King’s College di Londra, pubblicato sulla rivista “BMJ Open”.

Scienziati al lavoro per comprendere enigmatici fenomeni

I ricercatori hanno analizzato le risposte fornite da circa 30.000 persone di 21 paesi al Global Drug Survey (GDS), il più grande questionario on-line sull’uso di alcool e di droghe lecite o illecite tra gli adulti. Le sorprese pullulano. Quelle luccicanti bevande dimostrano di saper attivare lati nascosti a volte preoccupanti. L’uomo incivilito è davvero imprevedibile. Si apre un mondo oscuro e spesso inquietante, dietro la bottiglia. Meglio evitare, se si vuole rispondere di sé, seguaci della dea Ragione o del bene morale.

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Certo l’antico Dioniso, tramutatosi nei superalcolici, arriva là dove psicologi, filosofi, bravi genitori e insegnanti  hanno trovato la porta chiusa. Due bevitori su tre hanno dichiarato di provare energia e sicurezza. Circa un terzo diventa aggressivo. Il 42% si scopre sexy. I superalcolici funzionano, per chi desidera certi risultati, e il patrimonio di saggezza che offre la vecchia e superata ragione invece falliscono. La condizione umana è davvero enigmatica! Sembra che ci sia da disperarsi.

In particolare la civiltà non ha dato aiuto ai molti che, deglutiti sapidi liquori, diventano violenti. Lo si sa da secoli che, varcando la soglia del consumo di alcol consentito in società, l’uomo diventa pericoloso. Vodka, rum, gin, whisky e in generale i superalcolici possono trasformare un onesto cittadino in una belva feroce. Così succede ai maschi, ben più che alle femmine.

L’uomo incivilito ha numerosi lati oscuri

E i giovani tra i 18 e i 24 anni sono i più rapidi a trasformarsi. Le emozioni sono molto forti, certo. Poi, però, inizia la discesa verso l’inferno della dipendenza. I forti bevitori maschi in particolare sono soggetti a una cupa tristezza. La trappola della dipendenza scatta implacabile. Quando l’abuso è ormai abitudine la malinconia spesso si fa insuperabile.

C’è però un’altra sorpresa: una parte degli etilisti sostiene di provare emozioni positive. Disprezzo sociale e compassione non li smuove. Così, alla fine, anche i più agguerriti ricercatori e scienziati devono arrendersi. L’animo umano stupisce continuamente anche loro. Entrano in gioco infatti altri imprevisti fattori. Gli spot pubblicitari condizionano, il contesto delle libagioni pure.

I drink possono dunque inaugurare un percorso pieno di svolte pericolose quanto inaspettate, per chi osserva con spirito scientifico. Dioniso, a quanto pare, ne sa una più del diavolo. Il ministero della salute, che sul proprio sito ufficiale raccomanda di non bere o il meno possibile, ha un nemico molto forte.

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