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Annaffiare le piante d’estate: ci vuole più acqua? A che ora? E quando siamo in vacanza?

Un esperto di piante e fiori, André Mota del negozio “Plantome”, illustra tutte le cure di cui hanno bisogno durante il periodo più caldo dell’anno.   

L’estate può essere una stagione critica per le piante che teniamo in casa. Più calore può significare più cura, ma spesso non abbiamo tempo e/o voglia di fare tutto il necessario e corriamo ai ripari solo quando vediamo rami secchi e foglie cadute. André Mota, del negozio Plantome di Lisbona, ha rivelato a Lifestyle ao Minuto tutto ciò che si dovrebbe fare nel periodo più caldo dell’anno per mantenere le nostre piante sempre sane.

Annaffiare più spesso e piò copiosamente. Quindi, è importante conoscere le specie che hai a casa per sapere quando hanno bisogno di acqua. “Molte hanno le foglie che sembrano brunastre e secche. In altre specie le foglie iniziano ad arricciarsi”, spiega André Mota. Se andiamo in vacanza e affidiamo il compito a un amico o a un vicino, è opportuno dargli precise istruzioni al riguardo. Ma oltre l’acqua c’è di più.

L’annaffiatura delle piante d’estate dalla A alla Z

Con il calore, l’acqua che diamo alle nostre piante evapora più rapidamente, quindi dobbiamo aumentare la frequenza di irrigazione e un po’ anche la quantità, per far sì che non si secchino. La quantità precisa dipende da pianta a pianta, quindi è sempre importante conoscere le diverse specie e studiare un po’ le loro esigenze. Ci sono piante che hanno bisogno di avere il substrato, quello che normalmente chiamiamo ‘terra’, sempre umido. Altri preferiscono che si asciughi tra le annaffiature. Il modo migliore per controllarlo è andarlo a toccare con un dito e vedere l’umidità. Alla fine, con questa esperienza, arriviamo a capire quali sono la frequenza e la quantità ottimali.

Generalmente le foglie sono un ottimo indicatore di stress idrico. (Biopianeta.it)

Ma come si capisce che una pianta ha bisogno di acqua? Quali sono i segnali principali? Generalmente, le foglie sono un ottimo indicatore. Spesso assumono un aspetto brunastro e secco quando c’è stress idrico. In altri casi iniziano ad arricciarsi: è un modo per proteggersi dall’evaporazione dell’acqua. Oppure, invece di essere aperti ed esposti al sole, si chiudono cercando di trattenere l’acqua. Quanto al momento migliore, idealmente dovremmo innaffiare le piante alla fine della giornata, quando le temperature stanno scendendo. Se innaffiamo al picco del calore, è probabile che gran parte dell’acqua evapori prima che la pianta possa assorbirla. E farlo di notte non è molto consigliabile perché la capacità di assorbimento diminuisce.

È importante idratare anche le foglie? Secondo André Mota, la spruzzatura delle foglie è particolarmente importante per le piante di origine tropicale, cioè provenienti da luoghi in cui la temperatura è alta ma c’è sempre molta umidità. In estate, noi abbiamo temperature alte ma l’aria è molto secca, quindi dobbiamo compensare il deficit, e basta un semplice spray. Nel caso di piante a cui piace il sole diretto, possiamo lasciarle nello stesso posto, ma dobbiamo stare attenti ad aumentare le annaffiature per evitare che muoia di sete.