Allarme alimentare da parte dell’Oms: grave pericolo per adulti e soprattutto bambini
Una pratica pervasiva ed aggressiva messa in atto dalle aziende sta cambiando le nostre abitudini alimentari, ed è diventato un problema di salute pubblica
Se sei cresciuto durante gli anni ‘90 e 2000, sicuramente ricorderai vividamente qualcuna delle pubblicità che mandavano in TV, durante gli intervalli che spezzavano la visione del nostro cartone animato preferito, in cui giovani trendy e “cool” stappavano una bevanda rinfrescante, o scartavano uno snack che prometteva di risolvere tutti i tuoi problemi.
Ebbene, quelle pubblicità hanno formato generazioni di consumatori, influenzando le loro scelte d’acquisto. Ciò che le pubblicità non raccontano mai, però, è quanti ingredienti dannosi contengono quei prodotti, un fattore che potrebbe fare da deterrente al consumo, e quindi lasciato tranquillamente passare in sordina.
L’Oms rinnova l’appello all’azione: basta pubblicità aggressive
Ora ritorna nel 2023, ed immagina l’effetto che una pubblicità realizzata con i mezzi odierni, e diffusa sui tentacolari canali dei social media, potrebbe avere sulla giovane mente impressionabile di un bambino.
Il marketing alimentare fa quello che ha sempre fatto, ma quando i prodotti pubblicizzati sono pieni di acidi grassi trans, acidi grassi saturi, zuccheri o sale, la questione si fa molto più spinosa, fino a diventare preoccupante. Tanto preoccupante che anche l’Oms ha deciso di aggiornare le sue linee guida, dato che quelle emesse già 10 anni fa non hanno sortito l’effetto sperato.
L’Oms ha infatti deciso di prendere una posizione forte, pubblicando una nuova linea guida che esorta i paesi ad implementare regolamenti più rigidi in fatto di marketing alimentare. Una linea guida ispirata dal fatto che i bambini continuano a essere bersaglio di una massiccia campagna di marketing per alimenti e bevande nocive alla salute.
Le nuove linee guida dell’Oms puntano a una protezione più efficace dei giovani da questo tipo di marketing dannoso. Anche se si tratta di semplici suggerimenti, il tono è perentorio: bisogna mettere in atto leggi che limitino la pubblicità di alimenti dannosi alla salute, in particolare quelli destinati ai bambini. Tra le misure suggerite dall’Oms, anche suggerimenti che vanno a colpire pratiche scorrette invitando alla proibizione: l’uso di cartoni animati, l’inclusione di giocattoli nelle confezioni e l’endorsement da parte di celebrità, tutte tattiche di marketing che tendono ad attrarre i più piccoli.
La salute dei bambini è a rischio
Il marketing alimentare, secondo l’Oms, non è solo una questione di affari. Il marketing sfrutta tattiche di persuasione molto potenti, che possono avere conseguenze devastanti per la salute pubblica. Può sembrare una questione da poco, ma le pubblicità a cui sono esposti i più piccoli possono alterarne le scelte alimentari, influenzando negativamente il loro apporto nutrizionale e il loro sviluppo di abitudini alimentari sane.
Lo conferma anche il dott. Francesco Branca, direttore del Dipartimento di Nutrizione e Sicurezza Alimentare dell’Oms: “Il marketing aggressivo e pervasivo di alimenti e bevande ad alto contenuto di grassi, zuccheri e sale per i bambini è responsabile di scelte alimentari malsane”.
Le linee guida precedenti erano più flessibili, ma a quanto pare la situazione sta degenerando, e i dati raccolti dall’Oms supportano questa tesi: ora si raccomanda infatti un regolamento obbligatorio, che copra tutti i casi di commercializzazione degli alimenti e delle bevande ad alto contenuto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi e/o sale. È fondamentale, secondo l’Oms, che i governi stabiliscano dei regolamenti forti e completi per contrastare efficacemente questa problematica e limitare il potere delle aziende: ce la faranno i governi a stare al passo?