Alcuni farmaci potrebbero aiutarci a dormire e a risolvere il problema dell’insonnia. Tuttavia, non sempre questo ha dei risvolti positivi.
L’insonnia, in maniera molta errata, la si percepisce sempre come il sintomo di qualche altra malattia perché per noi essere umani è inconcepibile non dormire. E, di fatti, ritenendola un’attività normale, se non si riesce a farlo un motivo ci sarà, ovvero l’essere strettamente collegato ad un altro problema di base. Niente di più sbagliato! Purtroppo, l’insonnia è una patologia vera e propria, una delle più terribili perché, poi, ha delle ripercussioni sulla nostra giornata e sulla nostra vita.
Dall’altro canto, non aiutano di certo dei fattori esterni, come, ad esempio, l’eccessivo caldo a cui andremo incontro. Infatti, è tipico restare svegli per un’intera notte per via del calore delle nostre case. Tuttavia, c’è chi cerca di aiutarsi prendendo qualche integratore naturale oppure la famosa melatonina, ma delle volte non basta. Per questo motivo, allora, si passa a qualcosa di più forte che, sì, rassicura il sonno, ma che a lunga andare ci porterà alla morte prima del previsto.
Il farmaco che può anticipare di molto la data della nostra morte, cosa dice l’ultima ricerca scientifica
Sul sonno e sulla sua durata sono stati svolti numerosi studi, ma pochi si sono concentrati sulla correlazione tra sonno e morte. Anzi, a dirla tutta, nessuno si è occupato di capire come gli aiuti esterni che assumiamo possano farci del male. Ed è proprio questo l’oggetto di interesse di una ricerca condotta da alcuni ricercatori dell’Università di Taiwan, studio, poi, pubblicato su una rivista che si occupa proprio del sonno, ovvero la “Sleep Health”.
I farmaci presi in considerazioni sono i sonniferi che, a quanto pare, ci accorciano la vita di un bel po’. Infatti, possiamo dire che la stessa può essere abbreviata di ben cinque anni! Facendo un calcolo di percentuali, il rischio di morire in maniera prematura arriva al 55%, ma vediamo come si è arrivati ad un simile risultati. I ricercatori hanno preso analizzato la vita di ben 484.916 soggetti, evidenziando come soltanto una parte degli stessi assumesse dei sonniferi.
Tali soggetti hanno dovuto rispondere a vari test per dare un quadro più dettagliato del loro stato di salute ai ricercatori. In maniera particolare, un test si concentrava sulla durata del riposo di notte e su come fosse lo stesso in termini di qualità. Ovviamente, chi prendeva i sonniferi, doveva segnalare anche questo aspetto. Da questi test è emerso che c’era chi dormiva oltre le otto ore, chi tra le sei e le otto, chi tra le quattro e lei e chi meno di quattro ore.
Quali sono stati i risultati della ricerca?
Secondo i ricercatori, si trova nella fascia giusta chi dorme dalle sei alle otto ore senza l’utilizzo di sonniferi, un aspetto, questo, già valutato ampiamente da altre ricerche. Inoltre, questo vale soprattutto per gli adulti che, come sappiamo, vivono una vita frenetica e fatta di troppi pensieri!
Tuttavia, l’aspetto più interessante della ricerca è stato scoprire che chi assumeva i sonniferi e dormiva tra le sei e le otto ore, aveva la possibilità del 55% di morire prematuramente. Tra l’altro, poi, sono state riscontrate delle differenze anche tra le donne e gli uomini. Le donne vivono 5,7 anni in meno, mentre gli uomini 5,3 anni in meno.