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Il tuo gatto potrebbe essere psicopatico: la scienza ti regala un test per scoprirlo

La scienza pensa al tuo gatto: un nuovo studio mostra come i nostri amici felini possano essere considerati psicopatici senza mezze misure.

Potrebbe sembrare il soggetto perfetto per un film comico oppure per un horror spietato, eppure non è affatto così: stiamo parlando di qualcosa di reale. A quanto pare, è possibile che attraverso l’analisi di alcuni atteggiamenti particolari, il nostro gatto possa essere davvero psicopatico. In un certo senso, questo felino viene sempre un po’ percepito più pazzo rispetto ai cani, molto più mansueti e affabili.

Con questo non vogliamo dire che tutti i gatti siano dei pazzi, sicuramente, infatti, esistono alcuni mici che sembrano essere dei cani per come si comportano. Sanno essere dei coccoloni, in cerca di attenzioni, non lasciano mai da solo il loro umano e, forse, anche più di conforto rispetto ai cani. Insomma, come per gli esseri umani, anche ogni animale è a sé ed ha un proprio carattere particolare.

Un test per verificare se il tuo gatto è psicopatico: non è finzione o uno scherzo, ma tutta realtà!

Iniziamo col presentare i protagonisti di questo test, ovvero gli studiosi dell’Università di Liverpool assieme agli scienziati della Liverpool John Moores University. Il loro interessante, quanto bizzarro studio è stato, poi, pubblicato, su una rivista scientifica di grande fama, ovvero il Journal of Research, precisamente, nella sezione “Personality”.

Uno studio rivela come capire se il tuo gatto è psicopatico – BioPianeta.it

Il test, nello specifico, sarebbe un questionario realizzato da parte degli scienziati i quali non hanno lasciato nulla al caso. Anzi, si potrebbe dire che si tratta di un questionario molto dettagliato, che è in grado di analizzare anche tutti quei comportamenti considerati difficili da decifrare dei propri gatti. Il questionario che permette di conoscere l’eventuale presenza di tendenze psicopatiche si chiama CAT-Tri+ ed è composto da 46 affermazioni. I proprietari dei gatti dovranno valutarne il grado con cui ciascuna di queste descrive il loro micio.

Sono stati presi in considerazione la bellezza di 2.042 persone e i loro gatti. Il lavoro che dovevano fare gli umani era quello di classificare su una scala da uno a cinque le affermazioni riportate. Ad esempio, tra queste ritroviamo possibili situazioni come il comportamento del gatto dinanzi alla preda. Oppure, un’altra questione riguardava l’emissione da parte del micio di ringhi oppure miagolii senza un motivo. O ancora se il gatto diventa scoordinato oppure iperattivo.

Ci sono, poi, altre situazioni che valutano come si muove il gatto. Ad esempio, se questi preferisce stare in posti alti, se si mostra dominante nei confronti degli altri gatti. E, l’ultima, se emette le fusa quando si trova con altre persone, al di là del padrone, o con altri animali. Un test del genere, per quanto possa sembrare assurdo, nasce, però, con la speranza di migliorare il rapporto tra gatto e padrone, evitando che il primo venga abbandonato.