Salute e benessere

Il sale rosa dell’Himalaya fa davvero così bene? La verità sul controverso minerale

Il sale rosa dell’Himalaya è davvero un’eccellenza o è solo una grossa bufala? La verità sul minerale che ha sorpreso tutti negli ultimi anni

Tutti ormai conoscono il sale dell’Himalaya come un’eccellenza assoluta in campo gastronomico, ma sarà davvero così? Conosciuto anche come oro bianco negli ultimi anni ha avuto un boom di vendite davvero non indifferente, sostituendo in gran parte il sale marino tradizionale.

La vera forte domanda per questo prodotto deriva dal fatto che il suo consumo apporta grandi qualità benefiche al nostro organismo, risultando un elemento immancabile nella nostra dieta. Oggi c’è un forte dibattito su questo alimento, tra chi lo considera benefico e chi no. 

Cerchiamo però di capire le motivazioni per il quale le persone sono portate a comprare questo sale rosa. Di capirne le qualità benefiche se ci sono e da dove arriva.

Il sale rosa dell’Himalaya: un prodotto di qualità o una trovata commerciale?

Il sale rosa dell’Himalaya non è un sale marino, ma viene estratto dalle miniere del Salt Range, in Pakistan a circa 300km dall’Himalaya. Khewra è la miniera da cui viene estratto il sale, la seconda più grande al mondo con strati di sale da 150 metri che passano dal bianco al rosso.

Poi c’è da aggiungere che questo sale non viene raffinato, e quindi non è trattato con nessun procedimento chimico. È incontaminato e quando viene raccolto risulta pure così come si era depositato. Il suo colore rosa deriva dalle cosiddette impurezze, che sono elementi minerali che si trovano oltre al cloruro di sodio e che danno il famoso colore rosa.

sale rosa himalaya
Il sale rosa dell’Himalaya è migliore di quello classico? – Biopianeta.it

Per quello che riguarda l’apporto di ferro, da solo non basta a soddisfare il fabbisogno giornaliero del nostro organismo, contenendo una quantità variabile da 0,01 a 0,25 mg di ferro ogni 5 grammi.

Il sale rosa contiene anche numerosi metalli pesanti come il Cadmio, Zinco, Piombo e tanti altri. L’OMS però ha stabilito che il nostro organismo potrebbe assumere fino a 500 microgrammi di Cadmio. Il sale rosa in un apporto settimanale potrebbe arrivare a fornirne massimo 315, non poco ma accettabile.

Tra le tante cose, il sale rosa non contiene lo iodio. Un elemento importante per il corretto funzionamento della nostra tiroide. Non a caso il sale più comune ne viene integrato, diventando sale iodato, proprio per rimediare a questa funzione necessaria. Dunque, ci sono i pro e i contro per il sale rosa, ma non ne è vietato o sconsigliato il consumo. 

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