Salute e benessere

Dieta con prodotti bio, ecco cosa accade nel nostro corpo, lo rivela uno studio

È arrivato il momento di cambiare tipologia di alimentazione e passare a quella biologica? Questo interessante studio ci mostra il perché.

Siamo davvero sicuri di quello che compriamo al supermercato? Certo, è anche vero che quando ci dirigiamo presso lo stesso siamo carichi di fiducia e mai ci salterebbe al cervello che tutti i prodotti che vengono venduti possano essere un rischio per noi. Tra l’altra, un altro fatto importante che gioca tantissimo in queste situazioni è il risparmio. Dunque, siamo sempre più indirizzati, delle volte, verso la quantità che la qualità.

Tuttavia, e dobbiamo ammetterlo, non sempre agiamo per il benessere della nostra salute, ma, ovviamente, non possiamo saperlo. Come ad esempio, non possiamo sapere che alcuni prodotti, che ci possono sembrare innocui, in realtà sono la causa oppure contribuiscono alla nascita di alcune patologie importanti nel nostro organismo. E allora, a questo punto, che cosa dobbiamo fare? C’è una soluzione a tutto questo? La risposta, ovviamente, è affermativa!

Tutto quello che non sapevamo sui prodotti bio e perché da adesso in poi bisognerebbe prenderli più in considerazione

La soluzione per evitare una situazione del genere è l’alimentazione biologica. Il motivo è presto detto: nell’agricoltura biologica vengono applicate delle regole severe e molto restrittive sull’uso dei pesticidi chimici, regole che ci salvano la vita. Dunque, se c’è tutto questo lavoro e questa attenzione all’inizio, come conseguenza ci ritroviamo un corpo più sano e privo di tali sostanze.

Studio sull'alimentazione biologica
Studio americano sul cambio di alimentazione – BioPianeta.it

Questo è quello che è stato dimostrato da parte di uno studio realizzato da alcuni ricercatori dell’Università della California, reso, poi, noto sulla rivista “Environmental Research”. Le protagoniste di questa ricerca sono state quattro famiglie di diversa etnia composte sia da adulti che da bambini. Questi provenivano da Atlanta, Oakland, Baltimora e Minneapolis. A loro è stato imposto di raccogliere l’urina sei giorni prima del passaggio a un regime alimentare biologico.

Dopo sei giorni da questo cambio di rotta, dovevano raccogliere di nuovo l’urina. I ricercatori, a questo punto, hanno analizzato le due tipologie di urina e hanno rilevato degli importanti risultati. In pratica, rispetto alla prima tipologia di urina, nella seconda non vi era la presenza di pesticidi oppure gli stessi erano diminuiti.

Scendendo di più nel particolare, gli organofosfati erano stati ridotti al 70%, il clorpyrifos, invece, del 61% ed il malathion del 95%. E poi ancora: l’erbicida 2,4 D si era abbassata del 37% e il neonicotinoide dell’84%. Si tratta di un grande risultato dato che queste sostanze possono comportare situazioni come l’autismo, oppure patologie come il mordo di Parkinson e tumori, ma anche problemi nello sviluppo cognitivo e sessuale.

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