Biciclette in città, il Codice della Strada mette in allarme gli automobilisti
Sono tanti gli automobilisti che non sembrano amare la presenza delle biciclette nel loro percorso. Ora, però, la situazione si fa più difficile per chi è al volante.
Preservare la sicurezza di tutti è il principio fondamentale che ispira il Codice della Strada, cercando di tutelare non solo chi viaggia in auto (e sui mezzi pesanti), ma anche chi invece preferisce un mezzo a due ruote e quelli che vengono definiti gli utenti più deboli, ovvero ciclisti e pedoni. Anche se molti non lo ammettono, sono tanti gli automobilisti che non amano particolarmente trovare le biciclette sul proprio percorso, soprattutto perché tanti di quelli che le guidano finiscono per fare sorpassi, a volte anche azzardati, per districarsi nel traffico.
Il rischio di un impatto non può essere escluso del tutto, a volte anche con conseguenze gravi, in modo particolare perchè non tutti sono dotati come dovrebbero del casco, che rappresenta una protezione importante in caso di caduta. E’ proprio per questo che si profila un’importante modifica a livello normativo.
Spostarsi sulle biciclette a volte può essere rischioso
Utilizzare le biciclette per i propri spostamenti a volte può essere una scelta quasi obbligata, come può accadere a chi ha portato la propria vettura dal meccanico e non può che averla disponibile per qualche giorno, C‘è chi invece le ama e ne ha una vera e propria passione, al punto tale da salire in sella appena ne ha la possibilità, non solo per una gita ma anche per trascorrere del tempo insieme alla persona amata all’aria aperta.
Non solo, tirarla fuori dal garage ogni tanto può avere benefici anche a livello fisico, grazie alle calorie che si possono perdere, e mentale, permettendo di mettere da parte i pensieri che ognuno di noi può avere. E’ però importante quando questo accade cercare di farlo in sicurezza ed è proprio questo obiettivo che il governo vuole raggiungere.
Si lavora così a una modifica dell’articolo 148 del Codice della Strada: “Le biciclette potranno superare i veicoli a motore tenendo un adeguato distanziamento laterale in funzione della velocità reciproca e dell’ingombro del veicolo a motore – si legge -, Se le condizioni della strada lo consentono la distanza dovraà essere di almeno 1,5 metri“.
Arrivare a stabilire la distanza di almeno 1,5 metri tra biciclette e auto in fase di sorpasso non rappresenta, è bene precisarlo, una novità assoluta. Le associazioni che tutelano i ciclisti ne avevano fatto già richiesta ai governi che erano in carica in passato, consapevoli di quanto questo potesse generare pericoli e aumentare la possibilità di impatto.
La distanza di sicurezza può comunque variare a seconda delle condizioni stradali, non a caso si parla di “adeguato distanziamento nelle vie più strette“.
Si sottolinea inoltre la necessità di creare quella che viene definita “casa avanzata”, ovvero una linea di arresto più avanzata per le bici rispetto alle auto ai semafori, in modo tale da ridurre le possibilità di eventuali tamponamenti anche accidentali, ma con conseguenze non sempre lievi.
Ai Comuni, secondo quanto indicato nel disegno di legge, viene inoltre data l’opportunità se lo dovessero ritenere opportuno limitare la possibilità che le biciclette possano circolare contromano.