Polline e allergie è una combo che può risultare difficile da gestire per i tanti soggetti allergici che passano le giornate a lacrimare, tossire o starnutire. Pertanto conoscere le specie vegetali urbane che maggiormente provocano fastidi o reazioni importanti potrebbe essere un ottimo ‘salva-vita’.
I Pollini urbani sono tra i principali agenti in grado di causare potenti allergie in molte persone. Infatti, per creare problemi respiratori stagionali ad un soggetto allergico non è necessaria una gita in campagna. Per chi soffre di pollinosi, allergia ai pollini, anche la città può essere difficile da vivere in primavera. Diverse piante, infatti, si trovano distribuite nei viali alberati, nei parchi e nei giardini pubblici. Specie vegetali sia erbacee che arboricole che caratterizzano gli spazi verdi urbani. Soprattutto nei mesi caldi, i pollini circolano nell’aria e provocano reazioni allergiche specialmente nei mesi in cui raggiungono il picco (aprile e maggio). La diversa composizioni floristica fa sì che in certi luoghi si trovi maggiore composizione di un polline rispetto ad altre. E questo deriva anche dal periodo dell’anno, dalla latitudine e dal clima. A tal proposito, quando si soffre di allergie, controllare il bollettino pollinico della propria Regione potrebbe essere una soluzione ottimale.
Quali piante causano più allergie
Tra le allergie respiratori più diffuse c’è quella alle graminacee. Si tratta di una famiglia botanica a cui appartengono circa 9000 diverse specie di piante erbacee diffuse in tutta Italia. Sono presenti sia in città che in campagna e sono riconoscibili dalla presenza di spighe. Quindi, ad esempio, il mais o altri cereali. I pollini di queste piante circolano nell’aria principalmente da marzo a settembre, con picchi in primavera. Tra le altre piante che producono allergie ci sono ontani e betulle, principali specie arboree appartenenti alla famiglia delle betulaceae.
Si trovano soprattutto nelle aree centrosettentrionali dell’Italia e in città sono usate anche a scopo ornamentale nei giardini pubblici e privati. I pollini di queste piante si trovano nell’aria tra fine inverno e inizio primavera. Ci sono poi le oleaceae a cui appartengono numerose specie di piante arbustive e arboree, tra cui l’ulivo e il frassino. I pollini delle oleacee possono causare reazioni allergiche particolarmente violente nei soggetti sensibili. Soprattutto durante il periodo di pollinazione dell’ulivo tra aprile e giugno (a seconda dell’aria geografica).
Dai più ‘pericolosi’ ai più innocui’ allergeni
Tra la piante urbane diffuse anche le urticaceae. Vegetali di carattere erbaceo infestante spuntano in maniera spontanea sia nelle aree rurali che in città. La parietaria, che appartiene a questa famiglia, ha un periodo di pollinazione molto prolungato. Se in certe parti dell’Italia meridionale è praticamente perenne, in altre aree può durare fino a 7 mesi. Un’altro arbusto in grado di procurare allergie è il platano. Questo albero si trova molto spesso piantato in città ed è adoperato per abbellire viali, parchi e giardini. Fiorisce in primavera, in particolare tra aprile e maggio, rilasciando nell’ambiente quantità davvero sorprendenti di polline simili a cumuli di fiocchi di neve.
Nonostante la sua presenza così corposa, tuttavia, il platano non è tra le più ‘pericolose’ per i soggetti allergici. Segue questo elenco anche il cipresso. Le cupressacee (ed in particolare i cipressi), sono tipici delle aree litoranee e collinari delle zone mediterranee italiane, dove si trova un clima più temperato. Il polline di questi alberi si rileva tra dicembre e aprile, durante la loro fioritura, e rappresenta uno degli allergeni più potenti. Pertanto in caso di reazioni allergiche, un’adeguata visita da un allergologo potrebbe ‘svelare’ tanti misteri rispetto alle allergie negli spazi urbani.