I danni del “pisolino” pomeridiano
La siesta potrebbe nascondere diversi rischi per la salute
Uno studio avrebbe dimostrato che il ‘pisolino’ pomeridiano potrebbe provocare dei danni alla salute. Se concedere del riposo al corpo stanco è sicuramente benefico, la ‘pennichella’ ha comunque i suoi lati contro. Questo, almeno, quando ammesso da un team di ricercatori.
Il mondo della scienza sembra diviso rispetto ai pro e i contro del ‘pisolino‘ pomeridiano. Tuttavia, un nuovo studio avrebbe dimostrato che la siesta potrebbe provocare anche dei danni alla salute. Dormire a metà giornata, infatti, potrebbe creare disturbi del sonno e influire sulle funzioni cognitive e sui processi metabolici. I risultati della nuova ricerca sono pubblicati su Obesity, e i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital avrebbero scoperto che chi sonnecchia nel pomeriggio è più soggetto a soffrire di di sindrome metabolica.
‘Pisolino’: rischi o benefici?
Lo studio avrebbe esaminato otre 3mila adulti di una popolazione mediterranea. Ad essere analizzata la relazione tra siesta e durata di quest’ultima con l’obesità e la sindrome metabolica. Ciò che è emerso dimostra che i soggetti il cui ‘pisolino’ durava più di 30 minuti avevano più probabilità di avere un indice di massa corporea più elevato. Non solo, ma anche una pressione sanguigna più alta e una serie di altre condizioni associate a malattie cardiache e diabete. Come riportato nello studio, una delle autrici della ricerca, Marta Garaulet professoressa presso la Divisione di sonno e disturbi circadiani del Brigham and Women’s Hospital, ha spiegato: “Non tutte le sieste sono uguali. La durata, la posizione del sonno e altri fattori specifici possono influenzare i risultati di un sonnellino sulla salute“.
Rispetto a chi dormiva di più il pomeriggio, chi si concedeva un ‘pisolino’ più breve aveva meno probabilità di avere un’elevata pressione sanguigna sistolica rispetto a chi non li faceva. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che un sonno più prolungato nel pomeriggio corrispondeva ad un’alimentazione più tardiva. Non solo, gli esperti hanno anche scoperto che la ‘pennichella’ più lunga era associata anche ad una maggiore assunzione di energia a pranzo e al fumo di sigaretta. Fondamentale sulla durata, poi, anche la posizione.
La scienza e i pareri contrastanti
Il coautore della ricerca Frank Scheer, neuroscienziato senior e professore del Programma di cronobiologia medica nella Divisione di sonno e disturbi circadiani del Brigham, ha precisato: “Questo studio dimostra l’importanza di considerare la durata della siesta e solleva la questione se i sonnellini brevi possano offrire benefici“. Ed è in merito proprio ai benefici che, tuttavia, occorre chiarire che molti studi sul ‘pisolino’ pomeridiano sono discordanti e a volte contrastanti.
Se qualcuno sostiene che dormire più di un’ora il pomeriggio possa aumentare i rischi di ictus, c’è anche chi sostiene che una breve siesta possa fare bene al cuore. Insomma, come tengono a precisare gli studiosi della ricerca citata, con molta probabilità gli effetti variano rispetto alla durata reale del ‘pisolino’. Se un sonno breve può essere benefico, un sonno prolungato forse può essere dannoso. Tuttavia è difficile dare una risposta che sia definitiva. Infatti, lo scopo di ricerche come questa è quello di creare le basi per indagare e andare sempre più a fondo rispetto a quanto scoperto.