Il fungo killer spaventa. Gli esperti invitano a non allarmarsi, ma, allo stesso tempo, a non sottovalutare: la storia dell’uomo morto a Milano
C’è grande apprensione a Milano, ma, ormai, un po’ in tutta Italia, per quanto avvenuto in questi giorni. Un uomo, infatti, è deceduto e, come emerso dagli accertamenti, era stato contagiato dal fungo killer noto come “candida auris”. Ecco cosa è successo.
Ormai, purtroppo, le malattie, anche altamente contagiose, diventano tristemente note all’ordine del giorno. La pandemia da Covid-19, enorme, drammatica, potrebbe essere solo un tassello di una situazione mondiale sempre più preoccupante.
A far paura, adesso, è il fungo killer noto come “candida auris”. Non si tratta di una malattia “nuova”, ma di un fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone dall’orecchio di una donna. Preoccupa anche perché si cura con i farmaci solitamente utilizzati contro la candida, ma, stando ai rilievi scientifici, sembra essere resistente agli antimicotici. E, circostanza ancor più inquietante, il fatto che spesso il fungo sia asintomatico e che, quindi, il contagio possa essere molto facile e inconsapevole.
Secondo quanto emerso in questi ultimi mesi, la “candida auris” si sta diffondendo in maniera molto grande negli Stati Uniti. Gli esperti invitano a non allarmare la popolazione, ma allo stesso tempo, a non sottovalutare il fenomeno, anche perché gli ospedali italiani non sarebbero attrezzati a gestire l’emergenza.
Fungo killer, la vicenda del decesso avvenuto a Milano
Tale fungo, nei soggetti immunodepressi, può creare non pochi problemi, talvolta può essere addirittura letale. E, forse, è esattamente ciò che è accaduto a Milano. Un uomo di 80 anni, infatti, è morto per crisi settica nel capoluogo lombardo. Era stato trasferito all’ospedale Sacco dopo aver passato otto mesi in terapia intensiva in Grecia. Secondo quanto emerso, il tampone che era stato effettuato al suo ingresso in ospedale, era risultato positivo a due batteri multiresistenti e alla candida auris.
Per i medici, al momento, non si può dire con certezza che vi sia un collegamento diretto tra la morte e la candida auris. Anche perché le prime cure sembravano aver dato buoni esiti. In realtà, la morte sarebbe sopraggiunta per le condizioni generali dell’anziano. La candida attacca i più fragili, gli anziani o chi ha una catetere venoso, i tubi tracheali, che hanno un sistema immunitario che non funziona bene.
L’uomo era finito in terapia intensiva per un problema cerebrale. In Grecia aveva avuto diverse complicazioni di tipo settico. Circostanza che aveva spinto la famiglia a riportarlo in Italia. Al Sacco di Milano l’80enne arrivato con importanti problemi di decubito, essendo peraltro completamente dipendente dal ventilatore. L’infezione da candida auris ma anche e soprattutto quella di due batteri multiresistenti avrebbero scatenato una combinazione letale.