Ambiente

Roma, lago scoperto per caso ora rischia di “morire”

Trovato negli Anni '90 potrebbe andare in contro alla sua fine insieme a tutta la biodiversità che ospita

Il Lago Bullicante è ‘nato’ per caso a Roma. Scoperto, durante i lavori per un centro commerciale tra Largo Preneste e via di Portonaccio, negli Anni ’90. Oggi però rischia di essere annientato, insieme a tutta la biodiversità che ospita. Per questo motivo si è tenuta una giornata di mobilitazione affinché sia riconosciuto come Monumento naturale.

Sono centinaia le persone che hanno partecipato lo scorso 22 gennaio alla giornata di mobilitazione per il riconoscimento del Lago Bullicante come Monumento naturale. Oggi, infatti, che le ruspe sono tornate in quel territorio ricco di biodiversità gli accorati appelli per la tutela si fanno più forti. Il lago è stato scoperto per caso, durante i lavori per la costruzione di un centro commerciale tra Largo Preneste e via di Portonaccio negli Anni ’90. Da allora, residenti e non solo si sono mobilitati affinché sia riconosciuto il valore di questo luogo naturale. Tra i protagonisti di questa lotta, anche Emanuele Alkira, attivista di Fridays for Future, che come riporta Wired avrebbe dichiarato: “Il vice di Zingaretti potrebbe firmare il provvedimento che definisce il lago Bullicante come Monumento naturale e tutelare così l’intero habitat sorto intorno dallo sfruttamento edilizio“. E prosegue: “La nostra è una battaglia che si somma a quelle del diritto alle aree verdi e alla salute in città“.

Roma Lago Bullicante
Lago Bullicante a Roma @Crediti Lago Bullicante exSnia/Facebook – BioPianeta

Il Lago Bullicante

Le manifestazioni per il Lago Bullicante hanno un collante comune: il Forum Parco delle Energie. Quest’ultima è, nello specifico, la prima comunità di abitanti sorta a tutela del lago e che coordina le iniziative in difesa di questo habitat naturale. Come riporta sempre Wired, Sabrina Baldacci, attivista del Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie, spiega: “Tutti gli studi scientifici confermano la valenza di quest’area in quanto tale e per tutto il territorio. La battaglia per il Monumento naturale significa sottrarre quest’area allo sfruttamento privato“. Il lago si trova al centro di un progetto di tutela dell’area ad esso circostante con un perimetro di circa 19 ettari che comprende, anche, i ruderi della Fabbrica dell’Ex Snia Viscosa.

Dal 1992 l’area appartiene ad un’azienda privata, ma chi si batte per il lago chiede che tutto il perimetro sia riconosciuto come bene pubblico. I ruderi e l’acqua naturale, inoltre, hanno contribuito allo sviluppo di fauna e flora spontanea. Attorno al lago Bullicante, oggi si trova un’oasi naturale urbana. Alberi, terreni ricchi di graminacei, vegetazione spontanea: sono circa 350 le specie botaniche. E poi ci sono numerose specie di uccelli, di cui alcune anche protette dalle Convenzioni Internazionali, e poi Odonati e Chirotteri. Come riporta un articolo della rivista Geologia dell’Ambiente, riferito all’area del lago e firmato da 11 esperti nel 2021, l’area oggi è anche luogo di sosta di molte specie migratorie.

Lago Bullicante
Lago Bullicante a Roma @Crediti Lago Bullicante exSnia/Facebook – BioPianeta

L’importanza della tutela

Secondo gli scienziati, inoltre, l’area svolge anche un importante ruolo per la città perché assorbe CO2 (grazie anche alla presenza della flora), mitiga l’inquinamento e contiene le temperature urbane. Nonostante tutto questo, però, sembra che a dicembre 2022 le ruspe siano ritornate in azione. E, come specificano in molti, ogni scavo nelle adiacenze dell’area e che interessa il suo habitat porta come conseguenza danni per l’equilibrio dell’intero ecosistema. Andando contro ogni sforzo per la tutela ambientale.

A tal proposito, come dichiara Alessandra Valentinelli attivista del Forum, in un’intervista a L’Essenziale: “Questo lago è ormai un simbolo: se le città vogliono vincere la sfida dell’adattamento climatico, chi amministra il territorio deve fare delle scelte. Senza la tutela dei ruderi, inoltre, l’ecosistema del lago perde una componente fondamentale del proprio equilibrio. Così rischia di morire“.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.
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