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Etna e Appennini senza neve, al suo posto spuntano i fiori

Un inverno travestito da primavera anche nelle vette più alte

Margherite al posto della neve sull’Etna e gli Appennini; e quella che sembra essere una primavera in anticipo, in realtà è un vero e proprio segnale d’allarme. Le temperature elevate, in maniera anomala, in tutto il Paese, hanno portato a dei veri e propri sconvolgimenti nei cicli naturali.

La neve si scioglie e le temperature troppo alte fanno sbocciare le margherite in pieno inverno. È questo lo scenario registrato e fotografato tra le vette più alte del nostro Paese, a partire dall’Etna fino agli Appennini, le montagne sembrano essersi travestite di primavera a gennaio. Non si tratta, però, di un segnale positivo, ma di un vero problema che, tra le altre cose, ha impedito a diversi impianti sciistici di poter partire. In alcune città del Sud le temperature hanno raggiunto anche i 18°C e abbiamo assistito ad un Natale e un Capodanno ‘alternativi’, dove la gente si è concessa anche qualche ora in spiaggia.

Etna innevato, Sicilia – BioPianeta

Dall’Etna agli Appennini senza neve

Sole e belle giornate non sono, in questo caso, un segnale positivo. Un inverno senza piogge e con temperature parecchio al di sopra del livello medio stagionale. Un clima che ha stravolto il panorama montuoso dall’Etna agli Appennini facendo scomparire la neve consueta in questi mesi invernali. Distese verdi e fiorite sono la conseguenza degli stravolgimenti climatici in atto e, purtroppo, non c’è molto (o peggio, niente) da gioire. Come diversi utenti hanno dimostrato sui social, gli esempi di questa situazione anomala si trovano diffusi in tutta Italia. Nell’altopiano di Campo Imperatore, ad esempio, nel cuore del massiccio del Gran Sasso, sono comparsi da settimane margherite e fiori selvatici che hanno preso il posto della neve spessa.

Situazione altrettanto allarmante sul Monte Livata, sui Simbruini (Lazio), dove anche qui i monti imbiancati appaiono solo un lontano ricordo. E anche l’Etna appare in una ‘forma’ anomala. Il vulcano attivo più alto d’Europa, generalmente, totalmente imbiancato in questi mesi, è quasi totalmente ‘asciutto’, fatta eccezione per una leggera presenza di neve ad alta quota. E di esempi analoghi se ne possono trovare moltissimi in tutta Italia, con scenari tutt’altro che invernali.

Monte di Campotosto innevato, l’Aquila (Abruzzo) – BioPianeta

L’appello delle Regioni

Ad allarmare, rispetto a questa primavera in anticipo, è l’anomalia di quanto sta accadendo. Le temperature elevate stanno stravolgendo gli equilibri naturali, procurando effetti devastanti su flora e fauna. Ma questa situazione provoca importanti ripercussioni sul settore turistico e dunque sull’economia. A causa dell’assenza di neve, infatti, molti impianti sciistici non hanno potuto avviare la loro attività e questo sta accadendo dagli Appennini all’Etna.

Come scrive il sito GreenMe, proprio a causa di questa situazione, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo si sono rivolte al Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, per chiedere un incontro urgente. Se questa situazione dovesse rimanere invariata, infatti, le società legate agli impianti turistici potrebbero rischiare il collasso. Come hanno dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini: “Le Regioni non possono essere lasciate da sole. Occorre un piano straordinario per far fronte a una situazione altrettanto straordinaria. I nostri operatori dell’Appennino bianco dopo le stagioni cancellate dal Covid, oggi sono alle prese con un altro momento nero. Che sta cancellando gran parte degli incassi dell’inverno con effetti che rischiano di essere irreversibili“.