Dal 2023 anche l’Italia avrà la sua prima “Città 30”
Il nostro Paese inizia ad adeguarsi alle misura sostenibili adottate da altri paesi
Dopo Parigi, Berlino e altre metropoli europee anche l’Italia dal 2023 avrà la sua prima ‘Città 30’. Si tratta di una misura sostenibile che riguarda la mobilità e che partirà da Bologna. L’obiettivo è quello di rafforzare la sicurezza stradale e promuovere spostamenti più ecologici.
Anche l’Italia presto avrà la sua prima ‘Città 30‘. Una misura sostenibile nel campo della mobilità per rafforzare la sicurezza stradale e potenziare gli spostamenti ecologici come con la bicicletta. Dopo diverse grandi metropoli europee, come Parigi e Berlino, anche il nostro Paese decide di adeguarsi a misure che prevedono spostamenti più sostenibili. A Bologna, quasi tutte le strade avranno limite di velocità di 30 km/h. L’obiettivo è di rendere, allo stesso tempo, le strade più sicure e vivibili e diminuire l’inquinamento da smog.
Verso le ‘Città 30’
Sono diverse le città europee che da tempo sono rientrate nello status di ‘Città 30‘. Finalmente, dal 2023 (e più precisamente da giugno) anche l’Italia avrà la sua prima città in cui sarà previsto un limite di velocità, all’interno delle strade, non superiore a 30km/h. La Giunta Comunale di Bologna ha approvato le linee di indirizzo per la realizzazione del piano Bologna Città 30. A parte qualche rara eccezione, in cui il limite previsto sarà di 50km/h, tutte le strade cittadine prevederanno questa misura obbligatoria. Si tratta di un progetto che prevederà anche la partecipazione attiva dei cittadini.
Saranno previsti, infatti, anche dei Laboratori di quartiere pensati per le varie categorie interessate. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la sicurezza stradale, in linea con l’obiettivo zero morti entro il 2050 stabilito dall’Unione Europea. Anche se la prevenzione degli incidenti è, senza dubbio, l’obiettivo primario, da questo ne consegue uno altrettanto nobile e importante. Infatti, la sicurezza stradale promuove e stimola anche maggiore mobilità sostenibile, ovvero a piedi o in bici. Di conseguenza, riducendo gli spostamenti in auto o moto si riduce anche l’emissione di CO2, portando importanti benefici all’ambiente.
Bologna ‘apripista’ della mobilità sostenibile
Come riporta il sito GreenMe, il Comune di Bologna ha fatto sapere in una nota stampa ufficiale: “La realizzazione della Città 30 si iscrive pienamente negli obiettivi della Cities Mission delle città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030“. Progetto a cui Bologna aderisce, insieme ad altre otto città italiane, con lo scopo di realizzare il progetto bandiera Impronta verde. ‘Città 30’, infatti, contribuisce a realizzare più spazi adatti alla mobilità lenta, come ciclabile e pedonale. Specifica ancora la nota del Comune: “Bologna Città 30 favorirà quindi la sicurezza stradale ma in senso più ampio, promuoverà anche la mobilità sostenibile e l’aumento della qualità e fruibilità dell’ambiente e dello spazio pubblico“.
Secondo quanto si apprende, inoltre, sarà Torino la prossima città italiana desiderosa di seguire la strada che Bologna aprirà ufficialmente a partire da giugno 2023. Un passo importante verso la transizione green che pone il nostro Paese in una posizione nuova e più sostenibile rispetto alla mobilità. A questo punto, la speranza degli ecologisti e dell’ambientalisti (ma più in generale, di chiunque abbia a cuore la salute del Pianeta) è che questo progetto si possa estendere presto a diverse città italiane.