Si è tenuta a Roma la XX edizione del Premio Socialis che ha attribuito riconoscimenti alle migliori tesi di laurea italiane su CSR e sviluppo sostenibile. Evento dal quale è emerso il desiderio di allargare le competenze trasversali nelle aree della responsabilità sociale e della sostenibilità nel mondo del lavoro.
Il messaggio emerso in occasione della XX edizione del Premio Socialis, tenutasi a Roma lo scorso 2 dicembre, è principalmente incentrato sull’urgenza di potenziare le competenze trasversali in termini di responsabilità sociale e sostenibilità. Il Premio si caratterizza come il più longevo riconoscimento per le migliori tesi di laurea italiane su CSR e sviluppo sostenibile. Questa edizione si è svolta all’Ara Pacis di Roma con la partecipazione di Saipem, MSD Italia e Sogei. E con il patrocinio, tra gli altri, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Roma Capitale, Confcommercio, Sustainability Makers, ASVIS, Rai per il Sociale, Anima impresa, Assifero e Anima per il Sociale.
Il Premio Socialis
In occasione del Premio, l’Osservatorio Socialis ha presentato due indagini. In queste si è evidenziato una crescita di corsi laurea a tema sustainability distribuiti in un numero crescente di atenei. Si parla di 800 corsi in 70 Università. Ancora dalle indagini è emerso che 120 Academy aziendali, ancora orientate alla formazione prettamente tecnica, risultano però attente a costruire uno scenario dove le competenze trasversali sulle tematiche ESG saranno sempre più richieste. Risultati che si costruiscono all’interno di un dato ancora più grande, il quale ha fissato a 2 miliardi e 160 milioni di euro gli investimenti delle aziende negli ambiti economico, sociale e ambientale segnando un +20% rispetto al 2020. Questo quanto emerge dal 10° Rapporto CSR dell’Osservatorio Socialis e nonostante la crisi derivata dalla pandemia.
L’evento ha ospitato anche il Talk intitolato La sostenibilità in pratica: visioni, modelli e strumenti sono arrivate le conferme di un nuovo cambio di passo necessario per rafforzare la sinergia tra studio, imprese, istituzioni e no profit. Al talk ha preso parte, tra gli altri, Nicola De Michelis, Unione Europea, Unità Crescita intelligente e Sostenibile, Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato MSD Italia. Presente anche Anna Scafuri, Responsabile Funzione Responsabilità Sociale Corporate SOGEI. Altre importanti presenze quelle di Loretana Cortis, Communication and Sustainability Director SAIPEM, Simone Vellucci, DG unità di Missione PNRR, Ministero Imprese e Made in Italy. M. Benedetta Francesconi, Direttore Generale Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica e Marcella Mallen, Presidente ASVIS.
I vincitori
Come ha osservato Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis: “Per continuare a crescere oggi è indispensabile promuovere competenze integrate. Aziende, istituzioni, università e sociale sono d’accordo. Bisogna imparare a lavorare ispirandosi nella responsabilità sociale ai criteri ESG, condividere una nuova cultura più inclusiva, attenta all’ambiente e alle diversità. Ingaggiare il personale, ascoltare gli stakeholder e soprattutto pianificare e misurare gli impatti ottenuti“. I lavori che hanno partecipato al Premio Socialis sono arrivati da da ogni parte d’Italia, segno che il cambiamento si sente ovunque.
Infine, un occhio particolare ai vincitori dei premi. Marta Antoniutti, Architecture in conflict. Sustainable Urban Restoration, Università IUAV Venezia. Davide Napoletano, Servizi, sviluppo e sostenibilità. Prospettive emergenti nella Regione Abruzzo, Università degli Studi dell’Aquila. Sara Pasini, Green Human Resource Management: differences in perspectives between secondary and tertiary sector in Lombardy, Università degli Studi di Brescia.