Secondo una stima effettuata da Selectra e che comprende tutte le feste di Natale 2022, fino all’Epifania, saranno milioni i soldi spesi dalle famiglie per illuminare le case. Nonostante la crisi energetica, ancora in atto, pare gli italiani non rinunceranno facilmente agli sfavilli e luccichii natalizi.
Mancano ancora un paio di settimane al Natale, eppure, secondo una stima fatta da Selectra, sembra che le previsioni in fatto di spese per luci e addobbi luminosi siano già altissime. Gli italiani spenderanno milioni di euro per illuminare le case a festa e questo, pare, in barba alla crisi energetica in atto. La stima, infatti, riguarda tutto il periodo natalizio che parte dall’Immacolata (8 dicembre 2022) fino ad arrivare all’Epifania (6 gennaio 2023), calcolato su una media di 6 ore al giorno di accensione. 29 giorni in cui il consumo di energia sarà tutt’altro che limitato.
Luci di Natale e consumi per gli italiani
Selectra è il servizio gratuito che confronta e attiva le offerte di luce, gas e internet per privati e anche per aziende. Secondo la stima effettuata dal servizio, come riporta anche Ansa, pare che gli italiani, per ricreare l’atmosfera natalizia con luci interne ed esterne all’abitazione, consumeranno quotidianamente circa 1.600 MWh, ovvero oltre 46.000 MWh totali, tenuto presente tutto il periodo natalizio (i 29 giorni sopracitati). Come riporta ancora Selectra, nel 2022 la spesa per una famiglia sul Mercato Tutelato sarà di circa 1,70 euro nella bolletta della luce. In pratica circa un euro in più rispetto al 2021, quando il costo stimato era di 0,77 euro.
La stima è effettuato tenendo conto che ogni famiglia utilizza almeno un filo di 300 luci a Led per le illuminazioni dell’Albero di Natale e almeno un tubo Led per illuminazioni di balconi e finestre. Quindi la spesa può aumentare nettamente, a seconda degli addobbi utilizzati. Alle luci citate, infatti, possono aggiungersi lampade che proiettano luci e fiocchi di neve sul soffitto o sulle pareti esterne degli appartamenti. Ma anche statuette che s’illuminano come la slitta di Babbo Natale o le renne magiche, tutte alimentate da corrente elettrica. E non dimentichiamo chi potrebbe utilizzare ulteriori fili pieni di luci per illuminare il Presepe.
Come fare bene all’ambiente e al portafogli
Non volendo contestare la luccicante atmosfera natalizia è bene chiarire, però, che un tale impiego di luci non fa bene all’ambiente. Come scrive ancora Ansa, infatti, secondo il calcolo di Selectra, queste illuminazioni portano ad emettere ogni giorno 651 tonnellate di Co2 equivalente. In pratica si tratta di circa 19mila tonnellate complessive per tutto il periodo di accensione. Sostanzialmente la stessa anidride carbonica emessa da circa 6mila automobili durante tutto un anno.
Come ha tenuto a specificare Selectra, per ridurre l’impatto ambientale, basterebbe che tutte le famiglie tenessero accese le luci un’ora in meno. Con cinque ore di accensione, contro le sei calcolate, si risparmierebbe l’emissione di circa 3mila tonnellate totali. E, tenendo in considerazione anche la crisi energetica e il rincaro sulle bollette, questa misura permetterebbe di risparmiare 5 milioni di euro sui 30 milioni previsti. Un rimedio interessante che non andrebbe ad intaccare particolarmente chi non riesce a fare a meno dello sfavillio di luci natalizie.