Il fenomeno grave della dispersione idrica in Italia riporta una situazione particolarmente allarmante. Le perdite e gli sprechi di acqua, infatti, raggiungono proporzioni che non sostengono in alcun modo la siccità che ha raggiunto, nell’ultimo periodo, livelli preoccupanti.
La dispersione nelle reti idriche in Italia è un fenomeno che raggiunge livelli allarmanti. Secondo dati confermati, infatti, oltre il 22% dell’acqua che passa per le tubature del nostro Paese è dispersa e quindi sprecata inutilmente.
Questo dipende da strutture, spesso, troppo fatiscenti che non permettono di sostenere o arginare la grave condizione di siccità raggiunta nell’ultimo periodo e che non accenna ad attenuarsi. A questo si aggiunge una gestione dell’acqua nel nostro Paese che pare tutt’altro che corretta e adeguata.
La dispersione di acqua in Italia
In generale, in Italia non si conterebbe una scarsità di acqua eccessiva, il problema è tanta di questa risorsa viene persa durante il passaggio nelle reti idriche. Ogni anno, infatti, nel nostro Paese si prelevano oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua, ma il 22% si perde lungo il ‘tragitto’. Basti pensare che, gran parte, della risorsa si spreca prima ancora di arrivare nelle tubature delle abitazioni ed edifici. E la questione si fa ancora più drammatica se rapportata ai livelli record di siccità raggiunti in questo periodo. La rete idrica è, difatti, inefficiente e si appoggia a strutture troppo fatiscenti. A restituire una quadro dettagliato è Legambiente, che ha mostrato alcuni dati in occasione della IV edizione del Forum Acqua L’impronta idrica come strumento di adattamento alla crisi climatica.
Sembrerebbe che, al momento, in Italia si consumano oltre 26 miliardi di metri cubi di acqua. Come riporta nello specifico il sito GreenMe, il 55% della domanda arriva dal settore agricolo, il 27% da quello industriale e il 18% da quello civile. Tuttavia, i consumi rappresentano, poco meno del 78% dei prelievi, poiché la perdita totale, a causa della dispersione è pari al 22%. Ma, come sottolinea Legambiente: “L’impatto sulla risorsa idrica del nostro Paese è molto più di quanto raccontato“. Secondo quanto emerge dai dati elaborati dal Water Footprint Network, infatti: “L’impronta idrica dell’Italia è stimata in circa 130 miliardi di metri cubi all’anno – una delle più alte d’Europa – di cui il 60% è relativo all’acqua utilizzata per prodotti o ingredienti importati dall’estero“. Considerando che i laghi e i fiumi d’Italia sono, ormai, da mesi praticamente prosciugati, questi numeri, oltre a risultare preoccupanti, sono insostenibili. Per questo l’esortazione è di agire rapidamente e intervenire nelle reti idriche per porre un freno concreto alla dispersione.