Mimose e ciliegi fioriti a novembre: cosa sta succedendo alla natura?
Anche le piante stanno reagendo al caldo anomalo "ingannate" dalle temperature primaverili
Alberi di mimose e ciliegi fioriti a novembre. La natura reagisce alle temperature troppo alte registrate in queste settimane. Il clima che riporta una ‘falsa primavera’, sta ‘ingannando’ anche le piante.
La Coldiretti ha monitorato fioriture anomale di mimose e ciliegi a novembre. Il caldo da record raggiunto in queste settimane sta causando la reazione involontaria delle piante. A causa delle temperature primaverili, la natura si trova ‘ingannata’ e ha fatto spuntare i primi germogli in autunno.
Una fioritura promettente in primavera ma allarmante in questa stagione. In Puglia sono comparsi i primi fiori di ciliegio e in Veneto le mimose sembrano voler esplodere. Si tratta, ovviamente, di una situazione anomala che mostra la natura in tilt a causa della crisi climatica.
i rischi delle mimose e dei ciliegi in fiore in autunno
Come spiega Coldiretti, le fioriture anticipate possono risultare molto pericolose. Infatti, in questo caso, mimose e ciliegi potrebbero essere esposti ad un cambio repentino di temperature che potrebbe distruggere le piante e rappresentare un riduzione del potenziale produttivo di diverse colture. A questo si aggiunge anche l’allarme siccità, che non pare essersi fermato. Sono diversi gli agricoltori che stanno optando per irrigazioni d’emergenza, per non compromettere l’intero raccolto. Inoltre, terreni completamente secchi non permettono di seminare colture autunnali come grano o altri cereali (particolarmente importanti, anche visto il delicato periodo storico e l’assenza di materie prime). Come riporta il sito GreenMe, la Coldiretti parla di: “Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione. Che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo“.
Rivela ancora la Coldiretti quanto gli sbalzi termici significativi, dell’ultimo periodo, hanno il forte potenziale di poter compromettere in maniera preoccupante le coltivazioni. La conseguenza di tutto questo si manifesta con la perdita di un’importante fetta della produzione agricola nazionale. Si tratta di un vero problema per il settore agricolo con danni che quest’anno avrebbero già superato i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno. Che in termini di produzione in meno sarebbe pari al 10%. Un vero dramma per la natura che continua a lanciare i suoi allarmanti segnali. La crisi climatica sta, lentamente (ma neanche troppo), distruggendo fonti di sostentamento ed interi ecosistemi. Le mimose e i ciliegi in fiore in autunno sono, purtroppo, solo uno dei tanti sintomi che descrivono un quadro allarmante. Con le temperature che non accennano a diminuire e la siccità che non accenna ad attenuarsi, le conseguenze potrebbero farsi sempre più devastanti.