E se le scarpe fossero biodegradabili? Un team di scienziati ha lavorato ad un progetto poi diffuso tramite rivista scientifica secondo cui è possibile realizzare un modello di sneaker al 100% biodegradabile.
Sono tante le iniziative green messe in piedi dalla moda, anche per tutelare l’Oceano, ogni anno sommerso da quantità inimmaginabili di plastica e materiali che di biodegradabile hanno ben poco. Ed è forse per far fronte a questa terribile sciagura ambientale che la scienza ha cercato di dare alla componente fashion anche un aspetto più green. Chi ha detto che la moda non può essere amica dell’ambiente? Ad oggi tantissime realtà del settore stanno cercando di apportare cambiamenti importanti, a partire dal materiale utilizzato.
Ed è seguendo questo filone che è nato un primo modello di scarpa biodegradabile, pensato per sciogliersi nell’oceano entro pochi mesi. Ma com’è possibile? E, soprattutto, perché?
Scarpe biodegradabili che si dissolvono nell’oceano: la nuova frontiera fashion
La produzione e il conseguente smaltimento di plastica crea danni irreparabili e pagati a caro prezzo dall’ambiente e anche per il futuro dell’essere umano. Ragionando su come un materiale possa degradarsi nell’ambiente in maniera sostenibile, è nato uno studio che ha permesso ad un team di scienziati di realizzare un modello di scarpe sostenibili. Si tratta della prima scarpa pensata per essere poi smaltita in modo totalmente sostenibile, al 100% biodegradabile. Si può dissolvere nell’oceano nell’arco di pochi mesi. Inoltre la sua funzione è ancor più green perché, dissolvendosi a contatto con l’acqua, permette anche di nutrire i microrganismi che si trovano nell’ecosistema marino.
Una sorta di rivoluzione messa in pratica da un team di ricercatori presso l’Università di San Diego in California. L’idea degli esperti, guidati da Stephen Mayfield, è quella di scarpe ecofriendly perfettamente biodegradabili. Come? Hanno utilizzato schiume poliuretaniche biodegradabili ad alte prestazioni ricavate da alghe e materiali biologici. Durante lo studio, gli scienziati hanno esposto le scarpe a contatto con le onde dell’oceano, così come sono stati monitorati i cambiamenti molecolari. Il risultato è stato poi condiviso su Science of the Total Environment. Gli scienziati sostengono che le scarpe abbiano iniziato a degradarsi dopo appena quattro settimane a contatto con l’acqua grazie a batteri e funghi presenti nell’ecosistema marino.
Il processo completo avviene entro quattro mesi. Si tratta di una rivoluzione, se si considera che in genere le sneaker realizzate fino ad oggi restano nell’ambiente per anni prima di scomparire. In più risultano nocive per tanti animali marini. “Abbiamo dimostrato che è assolutamente possibile realizzare prodotti in plastica ad alte prestazioni che possono anche degradarsi nell’oceano. La plastica non dovrebbe finire in mare, ma se accade, questo materiale si trasforma in cibo per i microrganismi e non in detriti di plastica e microplastiche che danneggiano la vita acquatica“, ha dichiarato il biologo Mayfield.