Un rapporto del Wmo consegna una situazione allarmante, sarebbe stato raggiunto infatti un nuovo record di emissioni di gas serra. Registrato uno degli aumenti maggiori degli ultimi 40 anni.
Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale i livelli di gas serra emessi nell’ultimo periodo avrebbero raggiunto un nuovo record. A rendere la situazione allarmante è il fatto che non si tratti di record in positivo, ma in negativo.
In vista delle prospettive verso la transizione ecologica e la crisi ambientale che sta continuando a dare i suoi campanelli d’allarme con segnali sempre più importanti, la situazione dell’inquinamento atmosferico non sembra dare notizie rassicuranti.
I livelli di gas serra
Come si legge su Ansa, un nuovo rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) avrebbe evidenziato come i livelli nell’atmosfera dei tre principali gas serra abbiano raggiunto nuovi record nel 2021. Si parla di elementi altamente inquinanti che abbassano la qualità dell’aria contribuendo ai più importanti fenomeni di inquinamento: anidride carbonica, metano e diossido di azoto. Come spiegato nel dettaglio all’interno del rapporto, nello specifico la CO2 è arrivata a 415,7 parti per milione (ppm), il metano a 1908 parti per miliardo (ppb) e il diossido di azoto a 334,5 parti per miliardo.
Nel complesso i valori sono rispettivamente il 149% (CO2), il 262% (metano) e il 124% (diossido di azoto) dei livelli pre-industriali. Si parla, dunque, di una situazione ben al di sopra della soglia indicata. Un record assolutamente in negativo che segna l’aumento delle emissioni di anidride carbonica dal 2020 al 2021 superiore all’aumento medio annuo degli ultimi 10 anni. Inoltre, nel 2021 si è assistito al maggior aumento annuo della concentrazione di metano degli ultimi 40 anni.
Le proposte dalla Commissione Ue
Intanto, mercoledì 26 ottobre a Bruxelles, la Commissione europea ha proposto dei limiti più severi per gli inquinanti, oltre al diritto di risarcimento per cittadini e Ong in caso di violazione delle regole Ue sulla qualità dell’aria. Come riporta sempre Ansa: “Secondo il progetto di direttiva, il valore limite annuale dell’inquinante più nocivo, il particolato sottile PM2,5, deve essere abbassato dagli attuali 25 a 10 microgrammi per metro cubo, con l’obiettivo di ridurre del 75% la mortalità ad esso legata entro il 2030“.
Il vice Presidente Frans Timmermans, presentando il nuovo pacchetto anti-smog, ha voluto sottolineare: “Mi sembra logico dire ai nostri cittadini che se ci sono imprese che non rispettano le norme ci saranno conseguenze“. Quindi, nonostante ci troviamo difronte a dati tutt’altro che rassicuranti, la Commissione Ue punta ad arrivare all’inquinamento zero nel 2050. La nuova direttiva, difatti, fa parte del pacchetto inquinamento zero (zero pollution). L’obiettivo resta quello di rafforzare le regole per ridurre l’inquinamento di acqua e aria.