Si apprende da uno studio pubblicato su Science che il mondo potrebbe rischiare 5 eventi catastrofici derivati dall’emergenza climatica. Definiti veri e propri disastri poiché, se il riscaldamento globale non accenna a diminuire, si potrebbe incappare in punti di svolta drammatici e senza ritorno.
Il mondo potrebbe rischiare di arrivare ad un punto di non ritorno in conseguenza dell’emergenza climatica che sta colpendo tutto il Pianeta e tutti gli esseri viventi. Secondo uno studio pubblicato su Science, si potrebbe presto assistere a cinque ‘catastrofi‘ climatiche irreversibili.
Il riscaldamento globale di 1°C, già largamente superato, rischia di innescare dei sistemi a catena dai quali non si potrebbe più tornare indietro. Una condizione allarmante che merita di essere messa sotto l’attenzione di tutti.
Emergenza climatica: rischi da potenziali a possibili
Lo studio a cui facciamo riferimento definisce le situazioni di criticità come condizioni dei cambiamenti irreversibili derivati dall’emergenza climatica. Si parla di mutazioni che potrebbero rischiare di auto-perpetuarsi e portare ad impatti bruschi e rischiosi per tutti gli esseri viventi. Su Science si leggono cinque delle potenziali conseguenze più drammatiche. Eventi di cui già si ha testimonianza e che stanno fortemente modificando il Pianeta. Il crollo della calotta glaciale della Groenlandia, che ha prodotto un’innalzamento del livello del mare. Il declino del sistema alla base della Corrente del Golfo. A questi si aggiunge l’assenza di piogge che genera scarsità anche in relazione al reperimento di risorse; e per finire, lo scioglimento del permafrost che è ricco di carbonio.
Difatti, come tiene a precisare lo studio, i CTP (punti critici climatici) preoccupano il mondo scientifico, ma anche politico, oltre che l’opinione pubblica. Questi portano ad eventi significativi e importanti che, oltre alle già citate conseguenze, possono condurre alla morte di biodiversità come nella foresta pluviale amazzonica o i coralli. Come scrive GreenMe, riportando i dati dello studio pubblicati su Science, con 1,5° C di riscaldamento quattro dei cinque punti di non ritorno potrebbero trasformarsi da probabili a possibili.
Si legge nello studio: “E sempre a 1,5 ° C, diventano possibili altri cinque punti di non ritorno, compresi i cambiamenti nelle vaste foreste settentrionali e la perdita di quasi tutti i ghiacciai di montagna“. Inoltre, secondo i ricercatori i punti di non ritorno potrebbero avere effetti temporali che da anni potrebbero durare, persino, secoli. Come conclude il professor Johan Rockström, direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico: “È probabile che il superamento di un punto di non ritorno inneschi anche gli altri a cascata“.