Elezioni, Federparchi fa sei richieste a tutti i partiti
Per il bene della natura e del Pianeta la Federazione propone l'attenzione verso alcuni temi chiave
In vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, sono diverse le associazioni ambientaliste che avanzano delle richieste ai partiti; tra queste anche Federparchi. Sono sei i punti sollevati e posti all’attenzione di tutti coloro che si trovano, attualmente, impegnati nelle campagne elettorali.
L’attenzione al clima, all’ambiente e agli ecosistemi è una priorità che tante associazioni ambientaliste e animaliste stanno cercando di portare all’attenzione dei partiti impegnati nelle prossime elezioni politiche. In clima di campagne elettorali Ferderparchi chiede di porre lo sguardo attento su sei punti non trascurabili.
Sono settimane concitate anche per chi ha a cuore un argine concreto all’emergenza ambientale. In vista, infatti, del prossimo 25 settembre (data nella quale saremo chiamati a votare) diverse le organizzazioni che chiedono alle forze politiche di inserire nelle loro promesse elettorali misure concrete per tutelare il Pianeta.
Il ‘potenziamento’ dei parchi in vista delle elezioni
Anche Federparchi ha avanzato le sue richieste ai partiti impegnati nelle campagne elettorali. La Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali, come specifica Ansa, in vista delle prossime elezioni politiche, chiede principalmente: “Nuove norme e manager, criteri scientifici su ungulati“. Il presidente dell’associazione, Giampiero Sammuri, rivela infatti di aver inviato un documento ai partiti. Sammuri ha, inoltre, illustrato proprio i sei punti chiave sui quali la Federazione auspica si ragioni in maniera approfondita. Tra le prime richieste quelle di figure da porre ai vertici. Per Federparchi sono tanti gli enti che non hanno vertici e questo si riversa, ovviamente, in un’efficacia nella gestione.
In seconda istanza, la richiesta è di ammodernare le norme ritenute ormai vecchie ed obsolete. Necessaria, poi: “Un’ottimizzazione dell’uso del personale, dove mancano professionisti e specializzati“. La Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali chiede anche un uso più appropriato dei fondi disponibili. Così come anche il movimento Friday for Future ha fatto nei giorni scorsi con l’Agenda Climatica, anche Federparchi chiede misure concrete per la tutela dell’ambiente. La successiva richiesta, in tal senso, è di incentivare il raggiungimento dell’obiettivo UE del 30% di territorio protetto entro il 2030. E tal proposito, l’associazione propone di iniziare dai parchi già “pronti” come Portofino, Matese, oppure quello della Val Grande.
In vista delle elezioni politiche, tra le sei richieste anche l’interesse alla fauna selvatica, agli ungulati e alle specie invasive. In questo contesto Federparchi, come scrive ancora Ansa, chiede: “Una strategia ampia basata su criteri scientifici, stop alle pressioni animaliste e venatorie“. Infine, l’ultima richiesta fa riferimento alla connessione tra parchi nazionali e regionali, poiché come concludono: “La natura non conosce i confini né le differenze amministrative“.