Relazione 2022 di Eurostat sugli obiettivi di Sviluppo Sostenibile nell’Unione europea
Evidenziati anche i risultati principali raggiunti negli ultimi anni in merito anche all'Agenda 2030
Eurostat ha pubblicato la Relazione 2022 nella quale si evincono i risultati raggiunti in termini di sviluppo sostenibile in Europa. Il documento, infatti, fa riferimento anche all’impegno dell’UE in merito alla realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030.
Il documento pubblicato da Eurostat si intitola Sviluppo sostenibile nell’Unione europea — Relazione di monitoraggio 2022 sui progressi compiuti verso il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile nel contesto UE. Una relazione dunque che mostra i passi fatti dall’UE in merito allo raggiungimento di tutti i 17 Obiettivi elencati nell’Agenda 2030.
Come anche indicato nel documento Il Green Deal Europeo, l’impegno dell’UE è quello di concretizzare i Goals; nella relazione appena pubblica, come si evince da un comunicato stampa della Commissione Europea, emergono anche i risultati raggiunti negli ultimi cinque anni.
I risultati raggiunti nello Sviluppo Sostenibile
La Relazione 2022 di Eurostat è la sesta pubblicazione che si inserisce in una serie di esercizi e monitoraggi annuali che sono stati avviati nel 2017; l’intento è quello di analizzare accuratamente la situazione dell’Unione Europea in merito ai progressi raggiunti sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). In particolare, l’ultima relazione mostra che, negli ultimi cinque anni, i passi compiuti dall’UE sono significativi rispetto soprattutto a cinque dei Goals dell’Agenda 2030; la pace e la sicurezza delle persone nel territorio, questo migliorando l’accesso alla giustizia e la fiducia nelle istituzioni. Nel dettaglio ad esempio, come si evince dal rapporto, la percentuale della popolazione dell’UE che segnala reati, violenze e vandalismo nelle proprie comunità̀ è scesa dal 13,2 % nel 2015 al 10,9 % nel 2020.
Inoltre importanti progressi si sono registrati anche nel raggiungimento della riduzione della povertà e del miglioramento dell’economia e del mercato del lavoro. La Relazione, secondo quanto si apprende dal sito di Apice Europa, mostra anche un aumento nella produzione di energia pulita e a prezzi più accessibili; ed infine, un progresso considerevole si è riscontrato anche nella promozione ed innovazione delle infrastrutture. In particolare si legge: “L’uso delle energie rinnovabili è raddoppiato dal 2005, rappresentando nel 2020 il 22,1 % del consumo di energia finale lordo“; dato negativo da evidenziare, tuttavia, è che le importazioni di combustibili fossili soddisfano ancora la metà di richiesta di energia in tutta l’Unione Europea.
Nessun progresso, rimasto piuttosto neutrale, rispetto ai partenariati per lo sviluppo sostenibile e la garanzia di acqua pulita e servizi igienico-sanitari. Ed infine, un regresso pare si sia registrato in merito all’obiettivo di proteggere l’ecosistema terreste; questo significa che la biodiversità continua ad essere fortemente minacciata, con il numero di uccelli per esempio che non supera il 10%.