Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, annuncia la prossima uscita del decreto sulle rinnovabili innovative; l’obiettivo è quello di promuovere una transizione ecologica sempre più efficiente ed immediata. Tuttavia, alcune delle più grosse Ong contestano alcuni punti inerenti ai combustibili fossili.
Intervenuto ad un convegno di Elettricità futura sull’indipendenza energetica, il Ministro Roberto Cingolani ha fatto sapere della prossima uscita del Decreto Ministeriale Fer2; piano che riguarda incentivi per le energie rinnovabili innovative.
Il decreto dovrebbe comprendere fonti quali: il solare, i carburanti sintetici, l’eolico offshore, i biocarburanti e il geotermico. Tuttavia, WWF, Legambiente ed altre grandi Ong hanno inviato un comunicato congiunto per sottolineare alcuni aspetti cavillosi in merito ai combustibili fossili.
Come incentivare le rinnovabili innovative
Durante il convegno sull’indipendenza energetica, tenutosi a Roma lo scorso 21 giugno, il Ministro Cingolani ha comunicato la prossima uscita del Decreto Ministeriale che porrà la sua attenzione sulle rinnovabili; in particolare su tutte quelle fonti energetiche che, garantendo la transizione ecologica, permettano anche di salvaguardare l’ambiente. In particolare, il Decreto Fer2 dovrebbe prevedere incentivi per il solare, i carburanti sintetici, l’eolico offshore, i biocarburanti e il geotermico. Come scrive Ansa, Roberto Cingolani avrebbe affermato, a tal proposito: “Nel 2022 Terna ha ricevuto richieste di allacciamento di nuovi impianti a rinnovabili per 5,3 gigawatt“.
Al convegno di Elettricità futura, il Ministro del MiTE ha parlato anche della crisi del gas; in questo contesto Cingolani ha tenuto a ribadire come, in realtà, le famiglie soffrano non per mancanza di gas, ma per l’aumento dei prezzi. “Abbiamo una crisi del gas che non è una crisi fisica, perché il gas c’è, ma è crisi di mercato. Ma perché nel pieno di una guerra, la cosa migliore che ha saputo fare il TTF (la borsa del gas) è stata alzare il prezzo?“; afferma il Ministro, aggiungendo che bisogna: “Spingere sulle rinnovabili e sulla convivenza col gas in questa fase, disaccoppiare la borsa termoelettrica da quella sulle rinnovabili (è uno scempio pagare l’elettricità prodotta con le rinnovabili come se fosse pagata col gas), imporre un price cap europeo per tagliare i picchi dei costi“.
Sui combustibili fossili
Proseguendo il suo discorso al convegno sull’indipendenza energetica Roberto Cingolani ha chiesto anche che non siano riaperte le centrali a carbone oggi chiuse; tuttavia, chiede di usare il carbone per quelle ancora aperte, fino a che non saranno sostituite con il gas nuovo. Il Ministro tiene a ribadire che si tratterà di un impatto ambientale minimo che sarà compensato dalla crescita delle rinnovabili. Tuttavia, per le Ong come Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia la scelta di rendere l’Italia indipendente partendo dai fossili, non è condivisa. Le organizzazioni ambientaliste hanno, dunque, lanciato a tal proposito una nota congiunta nella quale esprimono il loro disappunto.
“Il Ministro comincia sempre dai fossili – si legge, secondo quanto riportato da Ansa – fingendo di ignorare che la crisi climatica ne impone il progressivo abbandono; mentre occorre cominciare dalle fonti rinnovabili, le uniche che davvero garantiscono rapidità di installazione (superate le barriere burocratiche) e vera sicurezza energetica“. Ad oggi, infatti, sembra che anche aumentando le estrazioni di gas dai fondali marini e dal sottosuolo, non si riuscirebbe a coprire il fabbisogno nazionale. Le Ong concludono: “L’affermazione del Ministro sullo sbaglio fatto in questi anni dal Paese in cui si è passati dalla produzione di un 20% di gas nazionale nel 2000 a un 3-4% nel 2020 non tiene conto (o non vuole tenere conto) che la scelta è stata obbligata dal fatto che la maggior parte dei giacimenti si stavano esaurendo“.