E se, prima dello shopping, ci concedessimo un calcolo matematico? Non abbiate paura di qualche numero, ne va della salvaguardia del pianeta. In più, seguendo la challenge del #100wears non sarà poi così difficile tirare le somme della moda green.
Anche la moda vuole e può essere sostenibile, a partire dal nostro guardaroba. In che modo?, vi chiederete. Basta un semplice calcolo per capire se quel determinato capo o accessorio può rientrare nella moda green, un gesto più responsabile che aiuta a tutelare il nostro pianeta. Una recente campagna ha preso il via sui social, grazie alla quale è possibile riflettere su quanto ciò che abbiamo nell’armadio può essere definito sostenibile.
Il web rende questa catena molto più semplice: basta un hashtag per sentirsi tutti più vicini e uniti nella causa. #100wears significa cento volte indossato ed è questo il calcolo da fare per capire se l’abito che indossiamo è sostenibile. Un ragionamento che permette quindi ad ogni persona di valutare i propri acquisti, sia passati che futuri. Quante volte abbiamo indossato le scarpe in nostro possesso? Se la risposta supera o equipara il numero 100, siete sulla buona strada.
Moda green, cost per wear: come capire se un capo è sostenibile
Ad oggi è facile cedere alla tentazione di acquistare più capi e accessori a prezzi moderati, per poi indossarli pochissime volte (se non una soltanto in base alle occasioni richieste). Ma, per i prossimi acquisti, è possibile seguire un concetto matematico che nella sua semplicità potrebbe aiutare il pianeta. Basta quindi porsi un quesito che risponde al cost per wear. Come funziona? O, meglio, come si calcola? In fase di shopping, bisogna valutare non solo il costo di quello che vogliamo acquistare, ma dividere quel prezzo per il numero di volte che indosseremo quel determinato capo o accessorio. Il numero preciso arriva dalla challenge dei social, quale appunto #100wears.
In sintesi, facendo questo calcolo ogni volta che acquistiamo qualcosa di nuovo saremo in grado di renderci conto del reale valore dell’acquisto. Questo calcolo non si adatta semplicemente all’abbigliamento, ma anche ad altri prodotti come ad esempio le calzature. L’obiettivo, come spiega la stylist Roberta Lee, è trasformare “i consumi veloci e frequenti in lenti e ponderati“.
Mettendo da parte lo shopping compulsivo, si entra in una nuova fase di moda green. Seguendo la challenge delle 100 volte, a detta della stylist è possibile tramutare uno shopping last minute in un acquisto timeless. Fermo restando che il settore fashion sta cercando di diventare più sostenibile, è possibile fare la differenza a partire dai propri acquisti. È vero quel che si dice in certi casi: il risparmio non è mai guadagno, soprattutto se a rimetterci è il pianeta.