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Mini-centrali nucleari: dubbi su quanti rifiuti produrranno

Uno studio mette in luce aspetti che fino a questo momento sembra non siano stati considerati

Secondo uno studio condotto dall’Università della Pennsylvania le mini-centrali nucleari producono effetti sull’ambiente non ancora valutati. I piccoli reattori nucleari modulari (SMR), proposti come il futuro dell’energia nucleare, potrebbero produrre rifiuti altamente pericolosi.

Le mini-centrali nucleari, definiti tecnicamente SMR (piccoli reattori modulari), sono stati proposti come il futuro dell’energia nucleare; quindi più vantaggiosi dei reattori classici (LWR); tuttavia, uno studio avrebbe confutato, in parte, queste proposta poiché ritenuta, forse, più pericolosa di quella già esistente su scala gigawatt.

A riportare i dati è uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNS) e condotto dall’Università della Pennsylvania; secondo i ricercatori, sembra che alcuni aspetti, riguardanti le scorie, non siano stati presi in considerazione.

I potenziali rischi delle mini-centrali nucleari

L’emergenza climatica, il buco nell’ozono e la crisi ambientale stanno portando a valutare diverse soluzioni rispetto all’impiego di energie meno inquinanti. A tal proposito, qualcuno ha avanzato la proposto di sfruttare in maniera più intensiva l’energia nucleare. Le centrali nucleari, infatti, non producono anidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo; ma (aspetto da non sottovalutare assolutamente) le scorie reattive sono il principale nodo a sfavore del nucleare. Le mini-centrali nucleari o piccoli reattori modulari (SMR) nascono presumendo i vantaggi in termini di costi e sicurezza rispetto ai reattori classici; ma lo studio condotto dai ricercatori della Pennsylvania avrebbe dimostrato che, fino ad ora, pochi studi hanno valutato le implicazioni sulla fase finale del combustibile nucleare: le scorie.

Secondo quanto rivelano gli scienziati e come si legge su NewScientist, il flusso di rifiuti di livello basso, intermedio e alto rivela che gli SMR produrranno rifiuti più voluminosi e chimicamente/fisicamente reattivi rispetto agli LWR; questo avrà un impatto notevole sulla gestione e smaltimento di questi rifiuti. Questo aspetto, se confermato, porterebbe una conseguenza tutt’altro che positiva sull’ambiente e sulla salute; le scorie nucleari, infatti, sono un problema grave e concreto per tutto il Pianeta. Lindsay Krall, che ha guidato la ricerca, ha affermato: “Gli SMR hanno ottenuto risultati peggiori su quasi tutti i nostri parametri rispetto ai reattori commerciali standard. Tali parametri includono il calore liberato dal decadimento radioattivo e la radiochimica del combustibile esaurito“.

Pro o contro il nucleare?

Secondo lo studio le mini-centrali nucleari produrrebbero rifiuti più elevati e più complessi perché meno efficienti delle centrali classiche. Nello specifico, i ricercatori affermano che gli SMR perdono più neutroni dal loro nucleo rispetto a un reattore più grande; questo tradotto rappresenta una reazione che non si mantiene a lungo e una maggiore dispersione di neutroni. Tuttavia, come si apprende ancora da NewScientist, alcune delle società che portano avanti la proposta degli SMR hanno risposto alle affermazioni avanzate dallo studio.

Diane Hughes di NuScale Power ha affermato, ad esempio, che lo studio si basa su informazioni obsolete; “Non siamo d’accordo con la conclusione che il progetto NuScale crea più combustibile esaurito utilizzato per unità di energia rispetto ai reattori ad acqua leggera attualmente in funzione“. Tuttavia, al di là delle posizioni favorevoli o contrarie rispetto al nuovo studio, sembra ancora opportuno domandarsi se il nucleare (fautore di scorie dannose) sia davvero la soluzione alla crisi ambientale.