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Giornata Mondiale degli Oceani 2022, “L’Oceano: vita e mezzo di vita”

Ricorrenza che oggi si collega strettamente al tema del riscaldamento globale e ai rischi ad esso collegati

L’8 Giugno è riconosciuto come il World Oceans Day, Giornata Mondiale degli Oceani; giunta alla sua 19esima edizione, oggi, si lega al tema del riscaldamento globale e dei potenziali (ormai sempre più reali) rischi che esso comporta. Sostenuta soprattutto dai giovani di tutto il globo, il tema della ricorrenza 2022 è: “L’Oceano: vita e mezzo di vita“.

Si tratta di una ricorrenza piuttosto giovane, poco celebrata ancora nel nostro Paese ma riconosciuta in tutto il mondo. La Giornata Mondiale degli Oceani nasce per volere dell’ONU nel 2008 e ricorda l’importanza di tutelare gli oceani fondamentali per la sopravvivenza di interi ecosistemi, vita umana compresa.

Questa Giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite con lo scopo di illustrare tutti i rischi, ormai più reali che potenziali, che gli oceani stanno affrontando; riscaldamento globale, ma anche emergenza ambientale e inquinamento sono tra le principali minacce agli ecosistemi marini e all’intero Pianeta.

Il tema della Giornata Mondiale degli Oceani

Istituita ufficialmente nel 2008, le origini di questa ricorrenza sono più antiche; essa, infatti, è proposta per la prima volta nel 1992, in occasione di un evento tenutosi a Rio de Janeiro e dedicato alla Terra. Furono numerose le petizioni guidate soprattutto dal sito World Ocean Day; richieste che finalmente furono accolte dalle Nazioni Unite nel 2008, quando si scelse anche come data l’8 giugno. Da allora, ogni anno, è affrontato un tema specifico per la Giornata Mondiale degli Oceani; nel 2009 il tema scelto per la prima Giornata è stato: “I nostri oceani, la nostra responsabilità“. Si è passati successivamente alla criticità delle barriere coralline, che già dai primi anni dell’istituzione della ricorrenza mostravano effetti del cambiamento climatico (come lo sbiancamento). Negli anni, il tema dell’emergenza legata al clima si è sempre fatto più pressante ed è andato a definire un aspetto fondamentale; ovvero quanto le scelte quotidiane possano influire sul Pianeta.

Il sito World Oceans Day ricorda: “One ocean, one climate, one future together” ed anche a questo slogan si lega il tema della Giornata Mondiale degli Oceani 2022: “L’Oceano: vita e mezzo di vita“. L’obiettivo di questa ricorrenza è concentrarsi sull’importanza ‘vitale’ che gli oceani hanno per la vita del Pianeta e, dunque, dell’uomo; l’acqua ricopre il 70% della superficie terrestre e il plankton produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo, oltre ad ospitare circa l’80% della biodiversità mondiale. Sono circa 3 miliardi, inoltre, le persone che dipendono direttamente dal mare per la loro sussistenza; insieme alle foreste sono i ‘polmoni della Terra’ e contribuiscono anche a moderare il clima. Preservare gli oceani, dunque, è pari a preservare la nostra stessa vita; eppure, tante delle minacce arrivano proprio dall’uomo.

Gesti responsabili vs minacce

La Giornata Mondiale degli Oceani è anche una ricorrenza per porre il focus sui rischi e le minacce che interessano le acque di tutto il mondo. Diverse sono le attività antropiche che generano danni agli ecosistemi marini ed è per questo che occorre mostrare strategie per la gestione sostenibile degli oceani. Le autorità organizzatrici dell’evento auspicano, a tal proposito, ad una maggiore collaborazione internazionale che possa garantire un livello di salvaguardia globale; per riportare un esempio, lo sorso anno (2021) il tema scelto è stato “The ocean: life and livelihoods (Oceano: vita e sostentamento)”. Lo scopo della Giornata è stato mettere in luce in che misura l’oceano è fonte di vita per tutta l’umanità; aspetto che si scontra con il paradosso caratterizzato dalle minacce create proprio dall’uomo, quali: pesca eccessiva, erosione di habitat costieri, inquinamento e riscaldamento globale.

Come afferma l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, sono circa 8 tonnellate di plastica quelle che ogni anno finiscono in mare; rifiuti che rappresentano circa l’80% dei detriti marini e che entro il 2050 potrebbero superare i pesci. Questo aspetto, tra i più dannosi per gli oceani, oltre ad avere un impatto sugli ecosistemi marini, rappresenta un problema per l’intero Pianeta; occorrono, infatti, secoli prima che plastica sia totalmente smaltita. Per arginare questa vera piaga, oggi esistono diverse attività di tutela come quelle promossa dal Ministero della Transizione Ecologica che prevede un servizio di antinquinamento nelle coste italiane; ma è necessario che ciascuno dia il suo contributo. Sono le scelte quotidiane (come evitare di produrre troppi rifiuti inquinanti, smaltire correttamente e non abbandonare mai rifiuti) a garantire una sempre maggiore custodia degli oceani, del Pianeta e della nostra stessa vita.