Il 21 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Diversità Culturale, il Dialogo e lo Sviluppo; ricorrenza istituita nel 2002 e dedicata alla cultura di ogni paese. L’intento dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite fu quello di voler aumentare la consapevolezza globale riguardo all’importanza del dialogo fra culture diverse. Nel 2015 la stessa assemblea ha incluso questo aspetto nell’Agenda 2030; questo nuovo focus riconosce la diversità naturale e culturale del mondo. Diversità che rappresenta il potenziale giusto per lo sviluppo sostenibile e quello che in questa sede definiremo anche cultura green.
Oggi la cultura green si sta sempre più trasformando in uno stile di vita. La consapevolezza della necessità, oltre che dell’importanza, di scelte sempre più responsabili e sostenibili sta coinvolgendo sempre più realtà. Ed è in occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale che vogliamo ricordare come il rispetto per l’ambiente e la natura (a partire dai piccoli gesti quotidiani) sia un modo per sostenere la ricchezza e il patrimonio culturale di tutti i paesi del mondo.
Ogni civiltà ed ogni diversa cultura, infatti, è in grado di contribuire ad uno sviluppo sostenibile globale; ma affinché questo avvenga è importante che si consideri il valore di ogni risorsa e di ogni effetto generato da azioni umane.
La consapevolezza di una cultura sostenibile
Antonio Gramsci sosteneva: “Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri“; un concetto che potremmo ritenere precursore di quello di sostenibilità. La sostenibilità ambientale, infatti, o cultura green è la consapevolezza degli effetti, derivati dalle nostre azioni, sulla natura. In un mondo in cui le risorse sono sempre in diminuzione e l’impatto di scelte irresponsabili ha già solcato le sue voragini, è praticamente impossibile parlare di cultura escludendo il concetto di sostenibilità. E sono sempre di più i comparti che stanno sposando questo ‘nuovo’ (per modo di dire) stile di vita. Ne troviamo un esempio nei soggetti della filiera delle imprese culturali e creative (ICC).
Azioni che mettono al centro sostenibilità ambientale consentono uno sviluppo più concreto e lungo tutto la filiera; le ICC, in particolare, hanno compreso l’importanza di fare rete. Condividere i costi relativi, ad esempio, a trasporti, rifornimenti alimentari, gestione dei rifiuti e digitalizzazione, permette di ammortizzarli; e allo stesso tempo di creare relazioni di sostegno reciproco. Un esempio concreto è, come suggerisce l’Undicesimo Rapporto IO SONO CULTURA, è l’Environment and Climate Network dell’American Alliance of Museum; questo negli ultimi 10 anni ha incoraggiato la diffusione di pratiche green nei musei americani attraverso l’istituzione dei Premi annuali per l’eccellenza della sostenibilità (SEA). Un altro esempio di rilievo mondiale è il Climate Heritage Network; in questo caso si tratta di una rete internazionale volontaria e di mutuo sostegno di organizzazioni artistiche e culturali. Queste aiutano le comunità ad affrontare i cambiamenti climatici e realizzare gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Dalla green culture alla green work culture
Ma cultura green è anche la green work culture; intesa come nuova frontiera della sostenibilità. L’importanza di puntare su uno sviluppo sostenibile nel benessere del Pianeta, infatti, è un trend che dalla cultura anglosassone si sta diffondendo in tanti ambienti di lavoro. Esso consiste nell’adottare pratiche responsabili fuori e dentro le aziende. Secondo numerose ricerche internazionali, infatti, soddisfazione e coinvolgimento dei singoli lavoratori possono dipendere molto anche dalle iniziative che sono promosse dalle imprese nelle quali lavorano. Un recente studio condotto dalla National Environmental Education Foundation rivela, ad esempio, che 9 dipendenti su 10 sarebbero più soddisfatti del loro lavoro, se fossero coinvolti nelle iniziative green della propria azienda.
La cultura green all’interno del posto di lavoro aumenta il senso di appartenenza del lavoratore e consente a tutta l’azienda di trarre massimi benefici. Tra le tante esperienze sostenibili il biking to work, ad esempio, è tra i più richiesti; esso consiste nel mettere a disposizione dei dipendenti delle biciclette per gli spostamenti, in modo da promuovere la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento atmosferico. Incentivare il riciclo, ridurre la plastica, questi e molti alti sono gli atteggiamenti che si possono assumere in un’azienda nella quale la cultura green è alla base. Perché uno sviluppo sostenibile è possibile, solo se ognuno è in grado di partire dalle piccole scelte responsabili.