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La soia è una minaccia per le foreste: ne consumiamo 60 Kg all’anno

Secondo un rapporto del WWF questo alimento sarebbe contenuto in gran parte anche nel mangime degli animali

La soia potrebbe trasformarsi in una delle cause delle deforestazione; secondo un’indagine del WWF questo alimento, infatti, sta diventando una minaccia per le foreste. Una persona, in media, ne consuma 60 kg all’anno; spartita in diverse percentuali anche nei mangimi di carni e pesci.

A livello mondiale il consumo di soia è aumentato in maniera esponenziale; come sottolinea il WWF in un’indagine, tuttavia, questo potrebbe rappresentare un danno per le foreste, incrementando la deforestazione a favore della coltivazione di questo alimento.

In media, ogni anno, una persona consuma circa 60 kg di soia; questo non può stupire se si pensa che tale legume si trova nei mangimi di carni e pesci che si mangiano abitualmente.

Perché la soia incrementa la deforestazione

Come rivela il WWF la produzione di soia negli ultimi 40 anni si sarebbe addirittura quintuplicata; il fatto che le coltivazioni di questo alimento aumentino esponenzialmente si trasforma in una minaccia per foreste, praterie e savane. Tuttavia, è importante sapere che ciò che ha aumentato la produzione di soia è, in realtà, il continuo aumento di carne, pesce, uova e latticini in tutto il mondo; come scrive Ansa, riportando le informazione giunte da WWF, ogni anno un cittadino europeo consuma in media 60,6 kg di soia l’anno.

Il 90% della soia consumata, in media, si trova ‘nascosta’ nei mangimi degli animali da cui derivano: carne, pesce, uova e latte. A fornire i dati è la ricerca del WWF dal titolo Mapping the European Soy Supply Chain (Mappatura della catena di approvvigionamento della soia europea). Ciò che preme sottolineare all’Organizzazione Mondiale è il fatto che la Commissione Europea sta valutando una legge per ridurre l’impronta dei consumi europei sulla deforestazione, ma tale norma non comprenderebbe praterie e savane; di conseguenza, quest’ultime potrebbero rischiare di trasformarsi in luoghi di pressione per la produzione di soia. Soprattutto se saranno proibiti altre fonti espansive gli ecosistemi di savane e praterie potrebbero rischiare di essere fortemente danneggiati.

A tal proposito, la Responsabile Sostenibilità del WWF, Eva Alessi, ha dichiarato (secondo quanto riporta ancora Ansa): “La lista di prodotti e materie prime stilata dalla Commissione dovrà necessariamente comprendere tutti quei prodotti la cui filiera genera distruzione delle foreste ed ecosistemi, per esempio la carne di maiale e di pollo e il mais. È quindi cruciale che i cittadini europei sollecitino i governi a difendere la natura e a sostenere una legge efficace, senza scappatoie e lacune. Una legge che includa tutti habitat e tutte le materie prime e che rispetti anche i diritti umani“.

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