Il 21 marzo si celebra la Giornata Internazionale delle Foreste; una ricorrenza nella quale si accendono i riflettori sui ‘polmoni del mondo’. Puliscono l’aria riducono il riscaldamento globale, ospitano oltre l’80% della biodiversità presente sulla Terra e sono la nostra principale fonte di ossigeno e di vita. Tuttavia, anche i più grandi ‘centri verdi’ stanno rischiando di scomparire completamente a causa, neanche a dirlo, di scelte irresponsabili dell’uomo.
Le foreste rappresentano una delle principali fonti di vita per tutti gli esseri della Terra, uomo compreso; tuttavia se non si attua presto un cambiamento rispetto a certe scelte irresponsabili, il grande ‘polmone del mondo‘ potrebbe smettere di funzionare.
La Giornata Internazionale delle Foreste nasce proprio per ricordare l’importanza di preservare il patrimonio arboreo. Animata da campagne, eventi e iniziative volti a sensibilizzare verso l’importanza delle foreste, questa Giornata è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 21 marzo 2012 e celebrata a partire dal 2013.
L’importanza imprescindibile delle foreste
Come ogni Giornata Mondiale o Internazionale, anche quella dedicata alle foreste ha una sua importanza sostanziale. Scrive, a tal proposito, l’ONU sulla pagina ufficiale: “La Giornata celebra e accresce la consapevolezza dell’importanza di tutti i tipi di foreste. In ogni Giornata Internazionale delle Foreste, i paesi sono incoraggiati a intraprendere sforzi locali, nazionali e internazionali per organizzare attività che coinvolgono foreste e alberi”. L’ONU ci ricorda inoltre, come molte delle nostre attività quotidiane siano strettamente legate alle foreste; scrivere su un quaderno, bere dell’acqua o persino prendere le medicine per il mal di testa. Eppure non sempre ci rendiamo, veramente, conto di quanto il patrimonio arboreo sia necessario alla nostra sopravvivenza.
Tutelare le foreste significa tutelare la vita di tutte le creature viventi sulla Terra; gli arbusti, infatti, puliscono l’aria che respiriamo, ma non solo. Sono gli alberi che prevengono l’erosione del suolo, che proteggono dalle alluvioni, e combattano gli effetti negativi del cambiamento climatico. Ma, come evidenzia ancora l’ONU, la deforestazione globale è un fenomeno che non si arresta e sta distruggendo patrimoni come, ad esempio, la Foresta Amazzonica.
La biodiversità
Oltre al loro contributo fondamentale per il mantenimento degli ecosistemi, le foreste sono l’habitat di moltissime specie viventi. Un rapporto della FAO sottolinea, a tal proposito, che sono oltre 60.000 le specie diverse di alberi; ma nelle foreste vivono l’80% delle specie di anfibi, il 75% di uccelli e il 68% di mammiferi presenti su tutta la Terra. E, senza dubbio, non si può non ricordare quanto le foreste siano fondamentali per l’uomo; forniscono medicine, cibo ma anche carburante, oltre che riparo a circa 2.000 culture indigene. Eppure questo non arresta la corsa sfrenata alla deforestazione, della quale non si contemplano i rischi.
La FAO afferma nel suo rapporto che, negli ultimi 30 anni, sono andati perduti circa 420 milioni di ettari di foresta. Inoltre, anche il WWF, in un rapporto del 2021, afferma che tra il 2004 e il 2017, sono stati distrutti 43 milioni di ettari di foresta pluviale tropicale; e la causa principale pare sia la conversione in agricoltura per soddisfare le richieste del mercato mondiale. Con il suo tema, Forests and sustainable production and consumption, la Giornata Internazionale delle Foreste del 2022 vuole ricordare il ruolo delle foreste nella produzione e nel consumo sostenibile. Tra gli eventi che si svolgeranno in questa occasione, il principale sembra essere quello a EXPO 2020 a Dubai, presso il Padiglione svedese; in questa occasione, come rivela il sito della FAO si discuterà sulle innovazioni legate alle foreste e il loro contributo indispensabile alla sostenibilità e alla vita di tutto il Pianeta.
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