Secondo una nota diffusa dal WWF Sicilia, il ritorno all’energia nucleare mette a rischio le province di Caltanissetta e Enna; le zone, da quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale, potrebbero rischiare di diventare siti di deposito delle scorie radioattive. Alla luce di questa preoccupante situazione, il WWF scrive ai Parlamentari nisseni ed ennesi: “Si è riaperto il dibattito sul ritorno dell’Italia al nucleare e, quindi, torna drammaticamente attuale il rischio che le aree interne della Sicilia divengano sito privilegiato per tonnellate di rifiuti radioattivi“.
Investire sulle fonti rinnovabili
WWF Sicilia Centrale, dichiara di aver rivolto un appello nel quale si chiarisce che: “Gli elettori italiani si sono ripetutamente ed inequivocabilmente dichiarati sempre contrari a tale scelta – ovvero di tornare al nucleare- Nel secolo scorso, le cinque centrali nucleari italiane sono state chiuse a seguito dei referendum popolari del 1987; il successivo dibattito sulla reintroduzione dell’energia nucleare si è chiuso con il nuovo referendum del 2011“.
A fronte di queste dichiarazioni l’Organizzazione Mondiale ritiene che ritornare a parlare di energia nucleare risulta, oggi, inutile. Come afferma ancora il WWF nella nota: “È in corso un dibattito surreale sul cosiddetto nucleare di quarta generazione; favoleggiato da decenni senza nessuna reale novità tecnologica, sui piccoli reattori modulari, ancora in fase sperimentale. Invece di continuare ad alimentare un dibattito sterile sul nucleare, una tecnologia di produzione di energia superata dalla storia, surclassata da tecnologie più mature e competitive che usano fonti rinnovabili, sarebbe auspicabile – si legge nel documento del WWF – che il Ministro della Transizione Ecologica e tutto il Governo italiano si facessero portavoce, nella discussione europea sulla nuova tassonomia verde, di una posizione chiara e avanzata che non ceda alle lobby del gas fossile e del nucleare“.
I rischi dell’energia nucleare
Per WWF Sicilia Centrale sembra che la questione inerente al deposito delle scorie nucleare venga ignorata; eppure, come sottolinea ancora la nota, la Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, ha pubblicato nel 2020 la Carta nazionale dei rifiuti radioattivi. Tra le 67 aree indicate come “cimitero nucleare” le province della Sicilia Centrale sono risultate particolarmente idonee. Nella nota inviata ai Parlamentari, il WWF fa notare, a tal proposito: “Nella malaugurata ipotesi di una riattivazione del settore energetico nucleare in Italia, è chiaro che il rischio che la nostra Isola – e le aree interne in particolare – divenga il sito privilegiato per accogliere tonnellate di materiali e rifiuti radioattivi diventerà sempre più alto e drammaticamente attuale“.
Proprio per questo l’appello del WWF è che i Parlamentari si impegnino a contrastare le ipotesi di produzione di energia nucleare in Italia. Tenendo presente, anche, che questo significherebbe rispettare la volontà dei cittadini espressa nel referendum antinucleare. Conclude la nota: “Siamo convinti che un mondo totalmente alimentato da energia pulita e rinnovabile entro il 2050 sia possibile; il nostro impegno è rivolto a rendere reale questo obiettivo promuovendo le scelte dei singoli cittadini e l’impegno dei Governi regionali e nazionali“.
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