Per mancanza di offerte l’asta dello scorso 18 gennaio si è conclusa senza l’aggiudicazione del Casino dell’Aurora Ludovisi a Roma; il Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ha commentato l’accadimento. Marco Magnifico si è dimostrato felice del risultato dell’asta, poiché, secondo il suo parere questo avrebbe dimostrato “buon senso“.
La dimora, che ospita anche un’opera di Caravaggio, era stata messa all’asta con una valutazione di 471 milioni di euro; ad attribuire tale valore al Casino dell’Aurora Ludovisi, senza dubbio, la presenza di capolavori appartenenti alle più alte scuole. Tuttavia, nonostante fossero circolati alcuni nomi di interessati, l’asta è rimasta deserta.
Il Casino dell’Aurora Ludovisi
Come riferisce il Post, erano circolate diverse voci secondo le quali esistessero alcuni interessati all’acquisto del Casino dell’Aurora Ludovisi; persone tra le più ricche al mondo: dall’imprenditore e filantropo Bill Gates ad alcuni sultani ed emiri. Ma all’asta, prevista per lo scorso 18 gennaio 2022, non ha partecipato nessuno. Rispetto a questo, apparente, fallimento il Presidente del FAI si è però dimostrato positivo; Marco Magnifico, infatti, sottolinea quanto la valutazione di 471 milioni di euro avrebbe potuto mettere lo Stato italiano nella condizione di decidere se esercitare o meno il diritto di prelazione. Ora, in attesa di una nuova asta, le cose potrebbero cambiare.
Il Casino dell’Aurora Ludovisi si trova a Roma, tra Via Vittorio Veneto e Trinità dei Monti, a due passi dal parco di Villa Borghese, ed è l’unico edificio rimasto dell’antica Villa Ludovisi; una dimora che tra il Seicento e l’Ottocento occupava un’area che si estendeva da Porta Pinciana a Porta Salaria. Il Casino fu costruito nel 1570 per volere del cardinale Francesco Maria Del Monte e la famiglia dei Ludovisi lo acquistò nel 1621. Nonostante il suo nome originale sia Villa Boncompagni Ludovisi è conosciuta anche come Villa Aurora o Casino dell’Aurora per via dell’omonimo affresco del Guercino che si trova al suo interno posto nel salone principale.
Marco Magnifico commenta l’asta
Tuttavia, nonostante il grande valore dell’edificio, nessuno si è presentato alla registrazione online che doveva essere effettuata entro la mezzanotte tra lunedì e martedì; di conseguenza l’asta si è chiusa senza aggiudicazione del Casino dell’Aurora Ludovisi. Il Presidente del FAI, Marco Magnifico ha commentato: “L’asta deserta di ieri ha per fortuna dimostrato che nel mondo c’è ancora buon senso. Per quanto il Casino dell’Aurora Ludovisi sia un sommo monumento del Seicento europeo e le opere d’arte in esso contenute siano un assoluto unicum, il valore di 471 milioni (170.000 euro al metro quadro) è apparso tanto esagerato da far sì che nessuno abbia manifestato interesse; questo ha evitato allo Stato italiano l’estremo imbarazzo di dover decidere se esercitare o no il diritto di prelazione cercando una cifra che avrebbe sconcertato una buona parte dell’opinione pubblica tra la quale il FAI“.
Come si legge ancora nella nota che diffonde il commento del Presidente del FAI, Marco Magnifico conclude: “L’auspicio è che anche le prossime due o tre aste vadano deserte onde arrivare, grazie ai ribassi, ad una cifra che consenta allo Stato italiano di esercitare, se lo crede, la prelazione. Se però il pubblico godimento del monumento – nelle forme da decidere – fosse assicurato anche da un privato o da un’istituzione privata, pronta a investire una cifra così stupefacente, riteniamo che non si potrebbe altro che dir grazie. A queste condizioni, ahimé, il Casino Ludovisi non è un’opzione che le tasche del FAI possono minimamente prendere in considerazione“.
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