Natale, stop agli sprechi: come riciclare gli avanzi per una tavola sostenibile
Promuovere la sostenibilità anche durante le feste natalizie, consigli pratici e menù creativi
Le feste sono anche il periodo in cui si producono più rifiuti, anche organici; ma parte di questi scarti è caratterizzato spesso da avanzi, ancora assolutamente commestibili. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il cibo avanzato durante i cenoni o i pranzi di Natale non dovrebbe finire necessariamente nella pattumiera; ma, al contrario, potrebbe essere riciclato in maniera sostenibile. Un modo per far bene all’ambiente, ma anche all’economia.
Il ‘potenziale’ degli avanzi
Per rendere il Natale sostenibile anche a tavola sarebbe importante partire dalla spesa; prediligere prodotti stagionali e locali, ad esempio, ridurrebbe di molto l’impatto ambientale. Le emissioni di CO2 per il trasporto degli alimenti verrebbero, infatti, ridotte. E poi, basterebbe comprendere che, nei giorni immediatamente successivi alle feste, la spesa si può fare nel proprio frigorifero e non al supermercato. Il Consorzio Italiano Compostatori aveva fornito, solo qualche anno fa, un vademecum utile per riciclare gli avanzi; un menù anti spreco, che può essere sempre attuale.
Si parte dagli ortaggi, ad esempio; le verdure, infatti, sono un alimento del quale si può usare praticamente tutto. Declinati in salse, passate o brodi vegetali, gli ortaggi possono diventare un cibo sfizioso e soprattutto ‘riciclabile’; anche i ciuffi verdi delle carote o dei finocchi possono essere, per esempio, frullati per ottenere delle salse per accompagnare i crostini. Anche il pesce avanzato, se conservato in maniera appropriata, può trasformarsi in un primo piatto; basta unire gli avanzi a pomodorini freschi o altre verdure dolci. E poi c’è il piatto ‘eco‘ per eccellenza: il polpettone; esso, infatti, può essere ricavato dal pane raffermo e da qualsiasi avanzo presente nel frigo (prosciutto, funghi, salame, formaggio).
Dagli scarti al compostabile
Per una tavola sostenibile anche le bucce delle carote o delle patate trovano il loro posto; al forno o in padella si trasformano in chips gustose. Poi c’è la frutta, pulita (anche se un po’ ammaccata) può trasformarsi in macedonia; così nessuno spicchio di mela finirà nella pattumiera. Per recuperare le scorze d’arancia, che altrimenti andrebbero buttate, esistono, invece, i dolcetti con zucchero e cioccolata.
Quando, tuttavia, un alimento è necessariamente destinato a diventare uno scarto umido può essere compostato; l’unica accortezza, in questo caso, risiede nel differenziarlo in maniera corretta e così anche lo scarto che si considera più ‘insignificante’ potrà avere una ‘seconda vita’. L’umido, infatti, può trasformarsi in biogas (combustibile rinnovabile) e compost; quest’ultimo si presenta come un fertilizzante per l’agricoltura e la fioricoltura. Ogni soluzione, dunque, risulta efficace per generare e sostenere un’economia circolare e soprattutto sostenibile, anche a Natale.
LEGGI ANCHE: Decorazioni di Natale ecologiche: dal fai-da-te alle scelte green