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Agenda 2030, la classifica dei paesi europei più sostenibili

L'Italia si trova al 23° posto, sul 'podio' della sostenibilità europea, in ordine: Finlandia, Svezia e Danimarca

Una classifica che mostra quali sono i paesi europei che, fino ad ora, hanno raggiunto il maggior livello di sostenibilità mette ai primi posti Finlandia, Svezia e Danimarca; l’Italia, al momento, guadagna solo la 23° posizione. Questa sorta di graduatoria è stilata sia rispetto alla strada percorsa in merito agli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sia in riferimento al punteggio ottenuto in un indice specifico che si chiama Leave No One Behind Index; quest’ultimo, infatti, misura i livelli di diseguaglianza rispetto a quattro parametri: povertà, servizi, genere, reddito.

Il punteggio del nostro Paese è pari a 68 su 100; questo ci inserisce al momento ‘solo’ al 23° posto dei paesi più sostenibili. Tuttavia, i progressi dell’Italia verso il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 sono stati molti, soprattutto negli ultimi anni; il che potrebbe far salire il Paese di alcune posizioni.

Come l’Europa è proiettata verso il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030

A fornire i dati il nuovo Rapporto sullo sviluppo sostenibile in Europa 2021; il documento realizzato da Sustainable Development Solutions Network (Sdsn). Si tratta della rete dell’Onu che mobilita competenze scientifiche e tecniche del mondo accademico, della società civile e del settore privato; lo scopo è quello di sostenere la risoluzione pratica dei problemi per lo sviluppo sostenibile a livello locale, nazionale e globale. Un punto evidenziato dal report risiede anche nel fatto che, nel 2020, il punteggio medio non è avanzato; questo è dovuto alla pandemia che ha condotto ad una crisi globale, generando un impatto negativo su diversi aspetti che hanno a che fare con il risvolto sociale: aspettative di vita, povertà e disoccupazione.

Questo potrebbe anche spiegare, per esempio, perché la Finlandia (essendo uno dei paesi meno colpiti dal Covid-19) sia in cima alla classifica dei paesi più sostenibili; inoltre, benché tutti i paesi europei abbiano sentito l’influsso negativo della pandemia, il rapporto tra SDG Index e Leave No One Behind Index sembra essere corrispondente; questo potrebbe dimostrare che lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle disuguaglianze si possono rafforzare reciprocamente.

Sostenere i paesi in via di sviluppo

La classifica sui paesi che più si stanno muovendo verso l’attuazione totale degli Obiettivi dell’Agenda 2030, mostra che i temi sui quali l’Europa è indietro sono: agricoltura e dieta sostenibile, clima e tutela della biodiversità. Inoltre, il report evidenzia anche un altro aspetto; se l’Europa è complice dell’emissioni di CO2 globale solo del 8-10%, non si può dire che le sue produzioni non abbiano comunque impatti molto pesanti. Basti pensare alla deforestazione o alla tolleranza verso standard di lavoro scadenti che danneggiano i poveri e le donne.

La Sdsn stima, ad esempio, che ogni anno nel mondo le importazioni di prodotti tessili nell’Ue siano legate a 375 incidenti mortali sul lavoro; sul piano ambientale, invece (per fornire un ulteriore esempio), con le importazioni, di cemento e acciaio, l’Europa genera emissioni di CO2 in Africa, Asia-Pacifico e America Latina. A tal proposito il report spiega quanto siano necessari: “una maggiore cooperazione tecnica e da un maggiore supporto finanziario per accelerare i progressi verso la sostenibilità nei Paesi produttori, compresi i Paesi in via di sviluppo“.

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